Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Tra i primi film di Olmi questo "Il posto" ha un fascino speciale ancora oggi. È un film che riprende in pieno la poetica del Neorealismo ma aggiornata all'Italia del nascente Boom economico, con una storia dolceamara dove Olmi può già mostrare la sua simpatia per gli individui delle classi popolari, senza forzature ma con molto affetto per i personaggi. È un'opera seconda, ma dal punto di vista della regia è già un film fluido, scorrevole e girato con notevole sicurezza stilistica. La storia di Domenico e del suo ingresso nel mondo del lavoro, con un'infatuazione per una bella ragazza che anche lei deve superare i test per essere ammessa in azienda, è quanto di più personale Olmi ci potesse dare all'epoca, ma è un film "piccolo", che non ostenta la bravura del regista, che si mantiene umile e in cui la critica sociale è abbozzata senza vera cattiveria, anche se il ritratto della vita aziendale è comunque posto sotto una luce sinistra che ha evocato paragoni con Kafka. La direzione degli attori raccoglie il meglio della lezione dei maestri del Neorealismo pur restando molto legata al mondo di Olmi che verrà approfondito in tanti film successivi, non sempre all'altezza di questo piccolo gioiello. Il protagonista Sandro Panseri rende con spontaneità la timidezza quasi patologica di Domenico, ma anche la sua progressiva apertura agli altri nella bella scena della festa di Capodanno; la futura moglie di Olmi Loredana Detto lascia il segno nel ruolo di Antonietta, che resta il sogno impossibile di Domenico fino ad un finale di tono piuttosto malinconico e amaro. È un film che lancia uno sguardo retrospettivo sull'Italia dei primi anni 60 che acquista un prezioso valore sociologico ed è realizzato con un linguaggio elegante e incisivo che non mancherà di influenzare altri registi delle generazioni a venire. Insomma uno dei migliori film di Ermanno Olmi, girato con un budget limitato ma con tanta passione, con grande bravura nel valorizzare lo sfondo di Milano e i volti dei non attori reclutati, con contributi tecnici di ottimo livello che sicuramente già allora annunciavano la nascita di un grande autore.
Voto 9/10
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