Regia di Christopher Monger vedi scheda film
Meglio, molto meglio (non c'è paragone) Glen o Glenda del "pessimo" ma geniale Edward D. Wood Jr.di questo filmetto a firma di Christopher Monger che all'apparenza avrebbe inteso sceglere la strada dell'humor per "difendere" la sua idea della perversione quale condizione normale della convvenza contemporanea (un tema più che mai d'attualità ai giorni nostri per le devianze trasgressive dei nostri politicanti decisamente molto più radicali di questa innocua anomalia), ma non riesce (purtroppo) ad essere nemmeno ironico.
L'approccio del regista è semplicemente "superficiale" e innocuo (indiscutibilmente lontano anniluce persino dalla leggerezze almodovariane che nel frattempo hanno fatto scuola).
C'è addiritttura uno scontato intreccio giallo da sorbirsi, in assoluto rispetto del romanzo di Monica Jay (anch'esso poco significativo, per quanto mi risulta) dal quale il film intende prendere (malamente) le mosse.
Più salutare lasciar perdere, insomma, si evita la noia che è una cappa pesante ed opprimente quando ci si imbatte in pellicole trasandate e inutili come questa..
Gerard è un brillante funzionario di una banca americana che vive a Londra insieme alla moglie e ai due figli. Ma ha un "vizietto" segreto che manda a monte il matrimonio quando lo moglie scopre nella casa indumenti intimi femminili che non le appartengono e ritiene per questo di essere stata tradita (non può immaginare che....). Analoga conclusione (e le motivazioni saranno le stesse) avrà la storia che l'uomo allaccia con Monica, casalinga divorziata che affitta una stanza all'avvenente americano. Il flirt fra i due sboccia immediato, ma lei poi si ingelosisce e inalbera quando vede una donna entrare nottetempo nella stanza di Gerard e presume che.... Oovviamente però il "nostro" non è un fedifrago, non tradisce... le gelosie delle sue donne sono del tutto ingiustificate.... gli piace soltanto, nel suo tempo libero, esercitare il legittimo hobby che è po quello... di vestirsi da donna.... tutto qui...
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