Regia di Robert Clouse vedi scheda film
Un film che rimane comunque nella mitologia fantascientifica. Non sarà eccezionale, ma quando ce li si porta dietro dall'infanzia, assumono un aura del tutto soggettiva impossibile da eliminare. Sicuramente da vedere. 7
Il film è dominato a Yul Brynner, che mostra i muscoli come al solito. E' il suo lavoro, anche, se talvolta le scelta tattiche possono apparire discutibili.
Fa parte di quei film caratterizzati dalla vita che residua da un qualche evento apocaliptico che ha ridotto al lumicino la presenza umana sulla Terra. Come sempre ci si ritrova divisi fra buoni e cattivi. I cattivi vogliono tutto per loro nell'incspacità di vivere in modo diverso dalla predazione, mentre i buoni fanno di tutto per creare i presupposti di un ritorno allo svilpuppo di una nuova società umana, e quindi di fra sopravvivere la specie.
Da entrambe le parti non mancano le contraddizioni, le difficoltà ed i momenti di tensione. L'equilibrio è assai precario ed è indubbio non possa durare a lungo.
Il nostro eroe, suo malgrado, imparerà a cogliere nei buoni, con i quali si schiera, una certa sensibilità di cui è apparentemente privo. Il Barone è comunque un fine pensatore, che, a suo modo, cerca di essere giusto ed equilibrato. Una piccola eredità è da mettere in salvo a tutti i costi, anche sacrificando il tutto.
Nessun grande colpo di scenza, niente effetti speciali. Solo una realtà nuda e cruda. Solo la lotta per la sopravvivenza, anche a mani nude. Un modo che ritorna ad essere primitivo e solo questo ritorno sempbra far capire a tutti quali siano le cose davvero importanti nella vita. Come sempre i disastri vengono dal volere cose che non servono o che non si vuole abbiano gli altri.
Un buon film che fa parte dei ricordi di gioventù. Qualcosa che probabilmente tornerà presto, ma senza finzioni.
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