Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Il senso di colpa per una maternità arrivata all'improvviso e non voluta può giocare brutti scherzi. È quanto accade a Natalie (Knight), che una mattina si sveglia con la consapevolezza di non volerne sapere più del suo matrimonio. Monta in macchina e comincia a solcare gli States in lungo e in largo. Nel suo viaggio alla ricerca di se stessa tira su un autostoppista (Caan). L'uomo è un ex giocatore di football americano regredito all'età mentale di un bambino dopo un brutto incidente. È con lui che inizia il tirocinio forzato di Natalie con le responsabilità verso gli altri.
Tema e stile nel solco del cinema indipendente americano (qui Coppola non era ancora quella de Il padrino), cura del dettaglio e piacere della messa a fuoco costituiscono la cifra estetica di un film che non regge lo scorrere del tempo, servito per di più da una protagonista inguardabile in tutti i sensi e da un racconto che procede uguale a se stesso con minime variazioni.
Premiato al Festival di San Sebastian.
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