Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Ritratto della crisi di identità di una donna, e di tutta una società nel dopo '68, disordinata e piena di sensi di colpa (molti motivati). La protagonista – e qua mi aspetto di essere investito di una sassaiola – è il risultato del femminismo in voga in quegli anni (ma molto vivo ancora oggi) che giunse a snaturare e a stravolgere l'identità femminile nel tentativo di omologarla a quella maschile, ma anche oltre. La giovane donna, già sottosopra per il fatto di essere diventata moglie, viene messa a terra dalla scoperta di essere incinta. Due fatti normalissimi della femminilità la lasciano confusa e spaesata, la mettono letteralmente K.O., al punto da imbarcarsi in una fuga senza meta e senza senso. Il fatto che il marito, che pare sinceramente innamorato di lei, sia angosciato, non la tocca più di tanto. Il non essere più libera e senza responsabilità la fa sentire schiacciata sotto un carico che le riesce troppo pesante, quando sarebbe solo il normale corso della vita. Solo la prospettiva dell'aborto sembra farle riconsiderare la possibilità di ritornare a casa.
La parte migliore del film mi pare la prima, specie per l'interpretazione di Shirley Knight, che rende molto bene il senso di disagio e di confusione della protagonista, la cui unica certezza è che vuole stare lontana da casa e dal marito. L'episodio della prima telefonata è un momento di grande cinema. Forse, col procedere del film, mi è riuscito un po' pesante l'accumulo di elementi e personaggi negativi, a volte raccapriccianti (come nell'episodio della roulotte). Il ritratto della provincia americana che ne esce è senza speranza. Tra l'altro, non mi è piaciuto molto il personaggio dell'ex-giocatore di football: pur menomato dall'incidente, non si capisce fino a che punto ci è e ci fa (si veda il dialogo in casa della sua ex-ragazza). Se da una parte è candido, dall'altra è terribilmente prepotente (come quando taglia il filo del telefono). Sembra insomma che in parte abbia trovato una scusa per fare quello che gli pare.
Insomma, un film sia bello che a volte un po' sgradevole e un po' troppo pessimista. E non certo il migliore di Coppola.
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