Regia di Antonio Bonifacio vedi scheda film
Un investigatore indaga su una donna per conto del marito; ma se ne innamora fatalmente e nel frattempo l’uomo muore.
Dopo un buon apprendistato come assistente, tra gli altri, di Angelo Pannacciò e Joe D’Amato, Antonio Bonifacio esordisce dietro la macchina da presa nei primi anni Novanta, cominciando a confezionare pellicole sulla falsariga dei suoi maestri; sostanzialmente: cinema di genere venato puntualmente di erotismo, e la regola viene confermata anche in questo Il delitto di via Monti Parioli. Al di là delle attenuanti più o meno plausibili (un budget non minimo, ma modesto; una scelta orgogliosamente ambiziosa come quella di rimanere nel ‘genere’ ampiamente fuori tempo massimo), ciò che davvero risulta imperdonabile in questo film è la direzione (mancante) degli interpreti, quasi tutti prelevati dal piccolo schermo e/o di scarsa esperienza: in tal modo è inevitabile che la recitazione vada a farsi benedire ripetutamente, rendendo inattendibile una trama giallo-thriller come quella portata avanti dalla sceneggiatura di Bonifacio e di Daniele Stroppa. Nel cast compaiono Luca (figlio di Oreste) Lionello, Veronika Logan, Salvatore Marino, Katarina Vasilissa e anche, in parti laterali, Ivano De Matteo e Raffaele (Lele) Vannoli; adeguate al contesto le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi. Tensione ai minimi storici, dialoghi un po’ farlocchi, ritmo claudicante: al regista andrà meglio con la successiva produzione, la serie tv Turbo (2000). 2,5/10.
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