Regia di Bill Condon vedi scheda film
Una gioia per gli occhi (e per le orecchie)
Abbiamo una nuova storia al cinema? Direi proprio di no; invece abbiamo una bella (tanto per rimanere in tema) storia alquanto conosciuta e tramandata in varie versioni, di cui la più famosa è quella Di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, che viene riproposta in una versione più moderna (ambientata comunque a metà '700), come ci tiene a ricordare il produttore David Hoberman, ma soprattutto in live action, ovvero con attori in carne e ossa, e peli. I pregi di questa trasposizione si possono riassumere nelle tre colonne portanti: cast, scenografie e musiche. Infatti nella locandina si nota subito la grande varietà di attor(on)i presenti: nel ruolo di quella che è definita la più intelligente e la più ribelle delle principesse disney, non a suo agio nella vita di provincia, troviamo Emma Watson, Hermione in "Harry Potter", che dimostra un'espressività per niente da buttare, tra un canto e un ballo sempre a contatto con la magia; la bestia invece è Dan Stevens, che precedentemente ha dimostrato un certo magnetismo con "The Guest", e ha recitato con le corna, mentre il viso è stato creato efficacemente in digitale; tra gli altri troviamo il carismatico Luke Evans/Gaston, lo sbruffone e pretendente non ricambiato da Belle; Josh Gad/Le Tont, primo personaggio disney dichiaratamente omosessuale; Kevin Kline/Maurice, il padre di Belle e poi fra le voci della simpatica servitù trasformata in antiquariato e immobili ci sono Ewan McGregor/il candelabro Lumière, Ian Mckellen/l'orologio Tockins e Stanley Tucci/il pianoforte spara-tasti. Solo alla fine vedremo gli attori/oggetti in carne e ossa, tra cui è da ricordare Tucci sorridente senza qualche dente. Infatti la solita stregamaga ha lanciato questa maledizione a causa della meschinità del principe, trasformandolo in un mostro e isolandolo nel suo castello, ma un giorno Belle, sua prigioniera, scoprirà che il lato esteriore non conta. La scenografia curata da Sarah Greenwood regala praticamente in ogni sequenza uno sfondo affascinante, dagli interni del castello settecentesco ai paesaggi innevati, e ovviamente i costumi di Jaqueline Durran potrebbero essere candidati ai prossimi oscar. E una capatina agli Academy potrebbero farla anche i tre nuovi singoli, di cui uno cantato da Cèline Dion, mentre il resto di ciò che rende questa pellicola un musical è costituito dai brani originali della versione del 1991, che vengono riproposti con scene toccanti (emozionante il finale) e scene spettacolari e ritmate, che col 3d incantano, tra cui è realizzata davvero da Dio la scena della cena, ricca di colori e con la canzone più bella "Stia con noi", che sicuramente canticchierete. A mio parere il doppiaggio della versione italiana è davvero eccellente e ho apprezzato soprattutto la voce di Andrea Mete per la bestia, azzeccata e profonda. La celebre fiaba rivive dunque nel migliore dei modi possibili, con un lungometraggio di circa due ore diretto da Bill Condon che regala molto allo spettatore e sa intrattenere. Ma soprattutto non è solo per piccini: anche gli adulti lo apprezzeranno molto, dato che non declina mai né in toni puerili o con stupide battutine, né in toni "only girl".
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