Regia di Jackson Stewart vedi scheda film
Un horror dalla trama a dir poco grottesca, coprodotto dalla scream queen Barbara Crampton. Incredibilmente ben accolto a Los Angeles e proiettato anche al London FrightFest Film Festival, al punto che l'esordiente regista sta lavorando sul... sequel.
Godon e John sono due fratelli, impegnati nel tentativo di riordinare un negozio di oggetti d'epoca appartenente al padre, scomparso senza lasciare traccia da oltre sette mesi. Gordon si stabilisce -dopo lungo tempo- nella casa del genitore assieme a Margot, la sua nuova compagna, e qui trova la chiave che apre un ufficio del negozio, rimasto inesplorato. I due fratelli rinvengono una videocassetta inserita nel lettore, che fa parte del gioco da tavolo "Beyond the gates". Per scherzo premono play sul lettore e, da quel momento, inizia una sfida contro l'occulto, orchestrata da Evelyn (Barbara Crampton), misteriosa donna che interagisce da dietro lo schermo. Le regole si riducono alla semplice ricerca di quattro chiavi da recuperare, necessarie per varcare un cancello misteriosamente apparso nello scantinato dell'abitazione.
Se fosse stato realizzato qualche decennio prima, questo Beyond the gates poteva benissimo venire integrato nel bruttissimo ciclo horror prodotto da Nannerini e Lucidi, destinato alla televisione e supervisionato da un Lucio Fulci ormai -artisticamente- da dimenticare. Qui abbiamo in regia Jackson Stewart, il solito debuttante allo sbaraglio (ovviamente scopertosi anche sceneggiatore) sorretto da una produzione piuttosto sostanziosa. Infatti quel che fa la differenza con la citata serie Lucio Fulci presenta è che qui il reparto effetti speciali dimostra d'essere stato un tantino più curato.
Oddio, non c'è da esultare più di tanto sia per una fotografia che definire pessima è un eufemismo, sia perché il tutto si riduce a tre -non uno di più- momenti piuttosto truzzi con dettaglio, nell'ordine, di: intestini sanguinosi espulsi in aria in risposta "Voodoo" alla manomissione di un pupazzo; di un viso esploso dall'interno (per la rimozione di una chiave da una testa d'argilla che si riflette anch'essa in simbiosi Voodoo); e di un cuore estratto con un pugnale. Per il resto il nulla più assoluto, senza alcun approfondimento sulla elaborazione della perdita (qui un padre inghiottito da qualche non meglio specificata forza malvagia).
Un minimo di simpatia il prodotto la genera, per l'approccio "vintage" rappresentato dal negozio di obsolete VHS, libri pieni di polvere e giochi di ruolo satanici ma derivati dal Monopoli. Approccio, quello vintage, sostenuto anche dalla "scream queen" Barbara Crampton (della quale abbiamo recentemente scritto anche in merito all'altrettanto brutto Dead night), attrice ancora in splendida forma nonostante l'età e qui in triplice veste, ovvero come tutore nel ruolo di Evelyn, alla guida dell'evolversi del gioco in VHS, come produttrice e come -last but not least- icona di un tipo di cinema nostalgico e puramente da "horror di serie Z" Anni '80.
Beyond the gates ha pure avuto qualche riconoscimento in giro per il Mondo, vincendo -ovviamente in America, perché solo lì e in Giappone può essere apprezzato un film del genere- anche un premio. Questo evento, a dir poco inesplicabile, accadde nel giugno del 2016 a Los Angeles durante una proiezione notturna (causa probabile assopimento collettivo della giuria). Nonostante si tratti di un brutto film, davvero inguardabile, Jackson Stewart è di nuovo all'opera per darci un seguito: la sua seconda regia è proprio in atto sul set di Beyond the gates 2! Alla larga, gente!
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