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I fantasmi d'Ismael

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Regia di Arnaud Desplechin

Con Mathieu Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Louis Garrel, Alba Rohrwacher, Laszlo Szabo, Hippolyte Girardot Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (8)

Trama

Ismael Vullard fa film e sta girandone uno su Ivan, un diplomatico atipico ispirato da suo fratello. Insieme a Bloom, suo maestro e suocero, Ismael piange ancora la scomparsa di Carlotta, avvenuta venti anni prima. Ha iniziato però una nuova vita con Sylvia, che è la sua luce. Tuttavia, Carlotta riappare all'improvviso, rimettendo in discussione ogni cosa.

Approfondimento

I FANTASMI D'ISMAEL: CINQUE FILM IN UNO

Diretto da Arnaud Desplechin e sceneggiato dallo stesso con Léa Mysius e Julie Peyr, I fantasmi d'Ismael racconta di come la vita del cineasta Ismael Vuillard sia sconvolta dal ritorno di Carlotta, un vecchio amore finito tragicamente. Alle prese con un nuovo film incentrato su di Ivan, un diplomatico atipico ispirato alla figura di suo fratello, Ismael (come il maestro e suocero Bloom) non ha ancora superato la scomparsa di Carlotta avvenuta vent'anni prima ma nel tentativo di riprendere in mano la sua vita ha iniziato una nuova storia con Sylvia, che rappresenta per lui tutto. Poi un giorno Carlotta ritorna e Sylvia fugge via. Sebbene respinga Carlotta, Ismael decide di abbandonare le riprese e di trasferirsi nella casa di famiglia a Roubaix, dove vive come un recluso, assediato solo dai suoi fantasmi.

Con la direzione della fotografia di Irina Lubtchansky, le scenografie di Toma Baqueni, i costumi di Nathalie Raoul e le musiche di Grégoire Hetzel, I fantasmi d'Ismael viene così raccontato dal regista: "C'è il ritratto di Ivan, un diplomatico che attraverso il mondo senza in realtà comprenderlo. C'è il ritratto di Ismael, un regista che attraversa la vita senza capirla a fondo. C'è il ritorno di una donna. C'è l'elemento sovrannaturale dato dal mondo dei morti. Ci sono anche elementi di spionaggio... In poche parole, posso affermare che I fantasmi d'Ismael è composto da cinque film compressi in uno, come i nudi femminili di Pollock. Ismael è un uomo frenetico e la sceneggiatura è diventata frenetica come lui. Anche se, dalla sua soffitta, Ismael tenta di tenere insieme le fila del racconto...

A un amico ho descritto così il film: "Mi sembra di avere messo insieme una pila di piatti di fantasia e di distruggerli lanciandoli sullo schermo. Quando i piatti sono tutti rotti, il film finisce". Ma perché ho bisogno di distruggere tutti questi frammenti di storie? Per far nascere tre donne: una donna amata, il ricordo di una donna scomparsa e un'amica "speciale". Tutta la fantasia usata è stata spesa per creare i loro ritratti.

Nonostante il labirinto di intrecci, il linguaggio visivo è chiaro e dritto. Ho voluto che ogni scena arrivasse senza fronzoli, brutalmente, per evitare che gli spettatori schivassero il colpo. Spesso mi chiedono a quali film mi sia ispirato. Per I fantasmi d'Ismael ho fatto tutto da solo, anche se vivo circondato dai miei film preferiti, opere come 8 ½ di Fellini, che ho visto centinaia di volte e che venero.

Come Truffaut scrisse una volta alla Deneuve: "è escluso pensare che faremo un capolavoro... ma realizzeremo di sicuro un film vivo". Ecco, io ho realizzato il ritratto di tre donne vive. Così come credo che Bloom, che combatte contro l'età, sia altrettanto vivo. Mentre Ivan rappresenta la malinconia (un po' come l'idiota di da Dostoevskij, Ismael e i suoi errori sono più vivi che mai. Ed è Sylvia che gli ha insegnato a vivere".

Trailer

Commenti (4) vedi tutti

  • Film disastroso che unisce un piano della finzione inutile (il film nel film), con una serie di cliché sugli intellettuali e l'amore francamente stravisti e comunque troppo cerebrali. Ma a peccare sono i personaggi approssimativi nella scrittura e privi di interesse.

    commento di r.237
  • Un minestrone di generi....fortunatamente recitati bene.

    leggi la recensione completa di ezio
  • il cinema del sopravvalutato Desplechin sta diventando sempre più la brutta copia di sé stesso, con attori che si dannano a dare credibilità e calore a una regia certamente virtuosa, ma inutilmente piena di fronzoli, con uno stile infarcito da dialoghi (e voci off) ridondanti e spesso irritanti, in quanto superflui.

    commento di giovenosta
  • Doppio intrigo spy per un rompicapo un po' vintage: cinema che guarda a se stesso, si arrovella su più piani narrativi senza tuttavia smarrirsi troppo. Desplechin sparge indizi e citazioni a piacimento, ma governa il melò-spy con destrezza e lucida, ammiccante follia. Un film d'autore più da Quinzaine, che da Ouverture festivaliera in pompa magna.

    leggi la recensione completa di alan smithee
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ezio di ezio
5 stelle

Un regista (Amalric) sta' per iniziare le riprese di un nuovo film e la sua vita viene messa in crisi dal ritorno della moglie (Cotillard),scomparsa da oltre vent'anni.Desplechin dirige e sceneggia un'operina che spazia tra i vari generi,tra storie d'amore,di lutto,di fantasmi e per non farci mancare niente anche una spy story.Questi solitamente sono i film che mi fanno inc....are,mischiano di… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle positive

alan smithee di alan smithee
7 stelle

CANNES 70 - OUVERTURE Ismael è un regista impegnato ad ultimare il suo film: una spy-story a cui sta rifinendo gli ultimi dettagli di scrittura, che egli immagina già come film (e che il regista ci traduce in immagini, alternandoci con sfacciata ricorrenza e scarso preavviso questa vicenda con la storia principale: che è quella del cineasta a cui improvvisamente riappare… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

joe di joe
1 stelle

Arnaud Desplechin è inspiegabilmente uno dei registi più sopravvalutati, il che depone a sfavore dei critici contemporanei. In altri tempi sarebbe stato stroncato ai primi film e indotto a cambiar mestiere. Invece, basta che lui infili qualche citazione cinefila (come ad esempio in questo film chiamare Carlotta colei che ricompare dopo 21 anni, nome che rimanda… leggi tutto

2 recensioni negative

2020
2020

Recensione

ezio di ezio
5 stelle

Un regista (Amalric) sta' per iniziare le riprese di un nuovo film e la sua vita viene messa in crisi dal ritorno della moglie (Cotillard),scomparsa da oltre vent'anni.Desplechin dirige e sceneggia un'operina che spazia tra i vari generi,tra storie d'amore,di lutto,di fantasmi e per non farci mancare niente anche una spy story.Questi solitamente sono i film che mi fanno inc....are,mischiano di…

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2019
2019
2018
2018
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 5 voti
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barabbovich di barabbovich
2 stelle

Mathieu Amalric ha un talento straordinario nel fiutare copioni astrusi e pretenziosi, quando non è lui stesso a decidere di passare dietro la macchina da presa e a scrivere il soggetto, come nell'inguardabile Tournée. È successo con Gli amori folli, Venere in pelliccia - e stiamo parlando di Resnais e Polanski - o persino con uno dei peggiori 007 che la storia ricordi,…

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Nel mese di maggio questo film ha ricevuto 4 voti
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Nel mese di aprile questo film ha ricevuto 4 voti
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joe di joe
1 stelle

Arnaud Desplechin è inspiegabilmente uno dei registi più sopravvalutati, il che depone a sfavore dei critici contemporanei. In altri tempi sarebbe stato stroncato ai primi film e indotto a cambiar mestiere. Invece, basta che lui infili qualche citazione cinefila (come ad esempio in questo film chiamare Carlotta colei che ricompare dopo 21 anni, nome che rimanda…

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Uscito nelle sale italiane il 23 aprile 2018

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Leo Maltin di Leo Maltin
8 stelle

Visto in lingua originale con sottotitoli nella versione director's cut di 135' La mise en abyme, fluviale sessione di terapia psicanalitica, può essere considerata una straordinaria espansione meta-narrativa del precedente Trois souvenirs de ma jeunesse (in Italia I miei giorni più belli), a cui lo legano preziose analogie (la città di Roubaix, il personaggio di…

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nickoftime di nickoftime
8 stelle

Quello di Arnaud Desplechin è un cinema da maneggiare con cura per evitare il rischio di vederselo scivolare dalle mani. D’altronde, se c’è una cinematografia allergica alle classificazioni è proprio quella del cineasta francese, il quale, per nulla scoraggiato dalla volubilità del pubblico pagante  e incurante dei giudizi della critica…

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Tetsuo35 di Tetsuo35
8 stelle

(visto nella versione director's cut di 135')   Desplechin ama quello che fa e più che altro si diverte a farlo. Questa sua caratteristica traspare da ogni suo film, a cominciare dalla sceneggiatura che è sempre un atto d'amore verso il narrare. Anche in questo caso ci propone storie su piani diversi (reali e immaginari) che tendono a intrecciarsi e a volte a sconfinare uno…

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Utile per 5 utenti
2017
2017

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alan smithee di alan smithee
7 stelle

CANNES 70 - OUVERTURE Ismael è un regista impegnato ad ultimare il suo film: una spy-story a cui sta rifinendo gli ultimi dettagli di scrittura, che egli immagina già come film (e che il regista ci traduce in immagini, alternandoci con sfacciata ricorrenza e scarso preavviso questa vicenda con la storia principale: che è quella del cineasta a cui improvvisamente riappare…

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