Regia di Arthur Penn vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - RETROSPETTIVA ARTHUR PENN
Bubber Reeves evade dal carcere di una sonnolenta cittadina del sud assieme ad un maldestro compare che lo abbandona per strada dopo aver ucciso un innocente per rubargli la macchina.
La notizia si spande a macchia d'olio nella cittadina, ove molti temono che l'evaso torni in loco per regolare certi affari che li vedono implicati.
Molto più tranquillo risulta lo sceriffo Calder, che ritiene che la città che presiede sia l'ultimo posto in cui un evado con quella residenza possa pensare di recarsi per darsi alla macchia. E ben presto vengono a galla gli altarini che vedono coinvolti alcuni cittadini con l'incarcerazione dell'evaso, ma anche chi gli ha soffiato la donna.
E tra la gente si manifesta anche un senso di reazione violenta che li spinge ad ostentare atteggiamenti di difesa e controllo del territorio che danno vita a comportamenti irragionevoli al limite dell'illegalità.
Si arriverà alla barbarie più pura, e non ci sarà legge che potrà fermare la folla irragionevolmente inferocita ed armata sino a provocare morte e distruzioni insensate. Comportamenti che, dopo la tragedia, indurranno l'onesto sceriffo a dare le dimissioni e a fuggire da quel luogo maledetto.
Attraverso una sontuosa produzione che si fa forte di un cast da fare impallidire i più grandi colossal (Brandi, Fonda, Redford, Dickinson, E.G. Marshall, Edward Fox, Robert Duvall e altro bravi attori e celebri caratteristi), La caccia e spesso considerato il film dal quale Arthur Penn prese le distanze, rifiutandosi di amarlo nonostante sia considerato uno dei vertici qualitativi della sua produzione cinematografica.
In realtà Penn ha precisato a Amir Naderi nella lunga intervista del 2005, che de La Caccia non gli piace solo quel finale posticcio ed accomodante che la produzione gli impose.
E, se un po' conosciamo il maestro e l'espressione della violenza di cui si è da sempre fatto portatore e fine descrittore, siamo convinti che la fuga di Brando e consorte non fosse davvero quella originariamente prevista nello script originale.
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