Regia di Guillaume Canet vedi scheda film
La coppia più glamour di Francia si racconta ironizzando sulla ipotetica crisi dei 40 anni di Guillaume, in crisi mentre sta interpretando il ruolo di un padre di una ventenne. Una commedia divertente, ma anche inquietante che riflette, non senza riderci sopra, sulla frenesia del rimanere giovani in eterno....anche a costo di sprofondare nel kitch.
CINEMA OLTRECONFINE- FRENCH FILM FESTIVAL 2018
Guillaume Canet è la quintessenza dell'uomo realizzato: 42 anni, bello, o comunque piacente, famoso, amato, un lavoro che gli piace e che gli permette di alternare recitazione a regia; e ancora una compagna bella e ancora più famosa di lui (è l' attrice internazionale e premio Oscar Marion Cotillard), un bambino bello come un angioletto; uno spott, l'equitazione, che egli riesce con passione a continuare a praticare, a volte lavorando pure come attore.
Cosa poter desiderare di più allora?
Sul set di un nuovo film in cui interpreta il ruolo di un padre di una inquieta ventenne, a Guillaume viene fatto notare dalla bella ragazza che gli uomini come lui, realizzati, ma come tali incatenati ai binari di una vita segnata da regole invalicabili, che li costringe "a rientrare ogni sera a casa alla stessa ora", non sono più "Rock'n roll" come potrebbero ancora essere, ma qualcosa di molto più casalingo e pantofolaio.
Ecco che allora di colpo scoppia nell'uomo la crisi dei quaranta, che gli rende ostica la parte del film in corso di completamento (con lo sconcerto violento dei due inttansigenti fratelli produttori Attal, nel ruolo ironico di loro stessi), e lo rende scostante e contraddittorio sia con la moglie Marion, sempre protesa a calarsi totalmente nei ruoli in cui viene strutturata (parla canadese per prepararsi al film di Dolan e zoppica per allenarsi ad essere credibile in un'altra produzione), sia con gli amici e colleghi come Gilles Lellouche.
Ci vorrà una trasformazione corporale per soddisfare e placare l'ansia dell'uomo, il cui fisico anabolizzato e reso gommoso come un bambolo, saprà aprire, a lui come alla arrendevole consorte, le vie di una mediocrità seriale scelta come forma di sopravvivenza e realizzazione.
Canet ci parla di se stesso con divertito candore aprendosi quasi con imprudenza, ma con spirito goliardico, e raccontandoci sotto sotto una storia che nasconde il suo lato serio, celato abilmente da una ironia di fondo contagiosa e riuscita.
"Bonjour Monsieur Cotillard" lo saluta l'edicolante; il dolore al testicolo che diventa di pubblico dominio, la trasformazione, anzi l'esplosione fisica dopo il trattamento ringiovanente; la Cotillard che parla persino al figlio in canadese, ossessionata dal fatto di risultare perfetta e perfettamenre calata nei panni del personaggio; il serial che i due finiranno per interpreyare, una sorta di Crocodile Dundee misto a Baywatch che consacra alla spazzatura due divi lanciati e perfetti: sono situazioni divertenti in cui le due star dimostrano di saper scherzare sulla loro pelle, senza nascondere una problematica di fondo tutt'altro che banale o di poco conto.
L'accettarsi per come si è ad ogni età senza trasformarsi in veri e propri mostri: "la belle e la bete", titola a proposito della coppia glamour di Francia un quotidiano, nella finzione filmica, in un momento divertente del film riguardo alla trasformazione "botulinica" del celebre attore : e via, continuiamo a farci del male!!
Il film diverte, non ha grandi guizzi di regia, andrebbe un po' sforbiciato, ma non può considerarsi che una commedia masochisticamente, cinicamente e spassosamente riuscita.
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