Regia di Ivan I. Tverdovskiy vedi scheda film
Curiosa opera proveniente dalla madre russia: basata su di un'idea originale che poteva essere sfruttata meglio.
Curiosa opera proveniente dalla madre russia: basata su di un'idea originale che poteva essere sfruttata meglio, purtroppo la pochezza di mezzi tecnici (effetti speciali praticamente nulli) disinnesca un incipit decisamente efficace.
Alla matura Natasha, impiegata nel quartier generale di uno Zoo, improvvisamente inizia a crescere la coda.
Tale evento procurerà un cambiamento a tutti i livelli della vita da nubile della donna impegnata nell'accudire la vecchia madre con la quale divide un umile appartamento.
Il regista russo scrivendo un soggetto così interessante focalizza questo 'drama' sul disagio sociale e sulla contrapposizione tra ciò che è nell'immaginario comune 'uguale a noi' con ciò che invece viene considerato 'diverso' cercando di analizzarlo dalla parte dei religiosi, dalla parte della gente comune e soprattutto dalla parte degli uomini di scienza, o presunti tali (i medici condotti o specialisti che visitano la donna).
Purtroppo quel 'piglio' tipicamente russo di 'astrusità-positivista' che tende al bizzarro e spesso sfocia nel grottesco (penso alle opere di Bulgakov che hanno così influenzato molti registi oltrecortina) si spegne quasi subito e si dilunga stancamente privandoci di quel colpo di scena che ho atteso, invano, per quasi 100 minuti.
Comunque da vedere soprattutto se riuscite a tener alta l'empatia con la protagonista.
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