Regia di Alan J. Pakula vedi scheda film
Compositore di jingles pubblicitari che ha un buon reddito, ma avrebbe voluto una carriera musicale più incisiva, Richard Parker è coniugato, e quando i nuovi vicini si rivelano molto "cool" e intraprendenti nel fare amicizia, si sviluppa presto un'intesa che vede lui avere feeling con la signora del villino a lato, e sua moglie essere corteggiata da Eddy, che ci sa fare con i soldi e offre gite in barca, cene di alto livello e pure intrallazzi con l'assicurazione. Tutto molto affascinante, ma a un certo punto il nuovo arrivato in città propone al vicino lo scambio delle signore giusto per una notte, e di fronte ai tentennamenti di Parker, insiste... Da Alan J. Pakula, che ha girato diversi dei thriller americani a sfondo anche sociale più memorabili, e conosciuti, dal 1970 al 2000, ci si aspetta sempre un racconto ben scandito, gestione degli attori salda, ed esplorazione dei caratteri minuziosa: niente di tutto questo in "Giochi d'adulti", versione anni Novanta dei noir con personaggi carismatici ma con un lato molto oscuro, trappole studiate a puntino, e coinvolgimenti rischiosissimi per protagonisti che non sanno dire di no alle tentazioni di carne o tasca. Blandissimo a livello di suspence, non tira fuori un colpo di scena che sia uno, scadendo poi nell'improbabilità quando c'è un delitto, addirittura facendo sì che la Scientifica individui il DNA del potenziale colpevole, ma sbagli clamorosamente quello della vittima. Per non dire di un finale con showdown piuttosto forzato. Kevin Kline è evidentemente fuori parte, e Mary Elizabeth Mastrantonio non convince in un ruolo che, pure a film finito, forse non capiremo mai del tutto, quanto a innocenza o falsità, mentre Kevin Spacey, in una delle sue prime parti importanti, eccede in manierismi ed espressioni tipiche del suo standard. Passo falso totale.
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