Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Venti minuti che contengono le fondamenta degli altri racconti morali: un ragazzo mette gli occhi su una donna che vede passare per strada tutti i giorni, poi però lei scompare per un periodo e allora lui rinuncia addirittura al pranzo per cercare d'incontrarla. L'elemento casuale che fa nascere la ragion d'essere del titolo (un infortunio della donna) viene rivelato solo alla fine, così il protagonista credendo di aver perduto un'occasione d'oro (quella di chiederle un appuntamento immediatamente, approfittando dell'attimo in cui si sono scontrati) cerca una scappatoia tentando un approccio con la fornaia da cui si reca tutti i giorni, che sembra interessarsi a lui. Ma quando riemergerà Sylvie, dovrà fare una scelta: andare all'appuntamento con lei o con la fornaia? E come per il protagonista de La mia notte con Maud, decide di restare coerente con la sua idea iniziale, dando buca a Jacqueline. Curiosamente la dinamica è la stessa del finale di Racconto d'estate, col protagonista che da appuntamento contemporaneamente a due ragazze (con esito significativamente diverso). Già qui il modello funziona a meraviglia, arricchito dai consueti dialoghi e monologhi interiori ricchi ed analitici.
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