Regia di David Lean vedi scheda film
Per alcuni una smielata e noiosa storia d'amore. Per altri una raffinata propaganda anticomunista in piena guerra fredda: Romanticismo individualista e poesia come ribellione contro il totalitarismo. Un ritratto sociale dettagliato e critico della borghesia e del bolscevismo nella Guerra Civile della ex Unione Sovietica. In effetti il film trae solo spunto dal romanzo di Pasternak, e non ne è la fedele ricostruzione cinematografica. Il divieto del libro prima e del film poi nella Russia sovietica ne provano il suo alto contenuto politico, lo scontro tra i due blocchi ideologici di quegli anni. In questo contesto si inserisce il dramma d'amore emotivo del triangolo amoroso tra un uomo e due donne.
Ma al di là della cornice più o meno forzata, una cosa più di tutto tiene occupato lo spettatore empatico durante le tre ore e passa facendo emergere il grande cinema. Lo straziante percorso emotivo di un anima sensibile e altruista, un vero e proprio inno al legittimo e contrastato diritto a vivere seppur nel tumultuoso carosello di eventi inesorabilmente avversi.
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