Regia di Lewis Milestone vedi scheda film
Versione numero due, o tre se si considera anche quella girata agli albori del cinematografo, del dramma sull'ammutinamento della nave Bounty guidato dall'ufficiale Fletcher Christian contro i soprusi alimentati dalla rigidità marziale del comandante Bligh, e penultima per ora, "Gli ammutinati del Bounty" di Lewis Milestone ottenne buoni incassi ma non riprese i costi:ci furono screzi sul set, molto alimentati dalla dimensione carismatica (e quindi inclusi anhe capricci di un certo peso) di Brando, che fece di tutto per sostituire il regista scelto, via Carol Reed e dentro Milestone, e pure con Richard Harris i rapporti non furono esattamente idilliaci, visto che si dice che l'interprete britannico volle girare la scena finale senza che la star hollywoodiana fosse presente. Il film ha una spettacolarità robusta, splendida la fotografia, e narra con buona ambientazione storica i fatti:semmai si dilunga fin troppo, raggiungendo un minutaggio di tre ore non del tutto giustificate.Lo spettacolo c'è, ma rimane un'operazione non troppo coinvolgente:degli interpreti, Marlon è al solito un istrione di gran classe, ma si avverte spesso del mestiere nella sua prova.Meglio, qui, l'ottusa secchezza di Trevor Howard nei panni del crudele Bligh,e la ruvida schiettezza di Harris.
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