Regia di Richard Pearce vedi scheda film
La lunga strada percorsa da Obama verso la Casa Bianca parte da Montgomery, in Alabama, nel 1955. È qui che la nera Rose Parks si rifiutò di cedere il proprio posto a un bianco su un autobus. La gente di colore ne fece seguire un boicottaggio ad oltranza delle linee pubbliche che si concluse l'anno successivo con la fine dell'apartheid sui mezzi di trasporto. Da quelle lotte sarebbero seguiti l'emersione della figura di Martin Luther King, l'estensione del diritto di voto ai neri e, appunto, il primo nero alla Casa Bianca.
Pur non essendo immune da difetti - a cominciare dalla direzione degli attori e a proseguire con la confezione da sceneggiato televisivo - il film dell'ex documentarista Richard Pearce - tratto da un soggetto autobiografico dell'attrice Mary Steenburgen - ha l'indiscutibile merito di proporsi come un apologo morale su quelle intollerabili distinzioni di razza. Al centro della vicenda, che fa ampi quanto didascalici riferimenti al contesto storico, c'è la domestica nera di un'agiatissima famiglia (Goldberg). La donna partecipa al boicottaggio e viene appoggiata dalla sua datrice di lavoro, la signora Thompson (Spaceck), persona progressista e impermeabile al gretto provincialismo dei suoi concittadini, marito compreso (Schultz). Mentre i bianchi si mobilitano per contrastare con maniere spicce un fenomeno di cui loro stessi sono i soli responsabili, la signora Thompson prosegue dritta per la sua strada.
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