Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Parabola amara e discendente di un tenente di polizia perduto tra droghe, alcol e scommesse con un Harvey Keitel bravissimo.
Quello che funziona, in questa pellicola, è l'amalgama. Una finale tra i Dodgers e i Mets, lo stupro di una suora, il vagare solitario di un tenente di polizia, perso tra i fumi della droga e dell'alcol, eventi di per sé separati che trovano nell'ispirazione finale, la loro matrice comune: l'epilogo, spiazzante e per certi versi inspiegabile, in cui la redenzione passa attraverso una forma di perdono indotto, ispirato e per molti versi inconcepibile.
Una pellicola dai toni noir eppure moderna, con i suoi innesti deliranti e allucinati in cui Gesù prende vita sulla croce, scende dalla stessa e si rivolge al protagonista, muto ma incarnato. Bravo Harvey Keitel che non si risparmia da nessun punto di vista. Giustamente, un film diventato cult.
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