Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Ferrara dipinge il "suo" antieroe americano, incentrando questo "Il cattivo tenente" sulla figura irriguardosa e corrotta di un tenente di polizia che vive nell'America metropolitana degli anni '90. LT (un Harvey Keitel spettacolare) è un poliziotto che si divide tra lavoro, i doveri di padre amorevole ed il ruolo di tutore della legge. Peccato che però spacci, si droghi, si masturbi in pubblico e praticamente sia sempre "fatto". Approfittando proprio della sua posizione, LT fa la vita del gangster legittimato; definisce la chiesa "un racket", ma anche lui, abusa della sua divisa per i propri porci comodi.
Ferrara crea un film torbido, in cui l'eccesso è la regola: dal famoso nudo integrale del protagonista, alle perversioni più profonde, si passa per scene di amorevole paternità, ma si ritorna subito a sequenze in cui LT fa l'allibratore clandestino, sfidando la sorte. Il solipsismo del personaggio è sottolineato da Ferrara, che abusa del termine "protagonista", concedendo a Keitel oltre il 90% delle inquadrature. Noir moderno, con un finale, all'insegna del tentativo di redenzione, struggente e pessimistico, sulle note di "Pledging my love". Piccolo capolavoro.
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