Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Pur avendo letto più recensioni sul film, la visione mi ha lasciato piuttosto incerto. Senz'altro la prova di Harvey Keitel è notevolissima, mettendosi a nudo (in tutti i sensi) con un personaggio sgradevole, caricaturale, detestabile in buona sostanza. Tuttavia lo sviluppo della pellicola, se da una parte riesce a farci constatare questa "discesa agli inferi" del protagonista, dall'altra sembra voler indugiare sui comportamenti più laidi, e soprattutto sul suo sfrenato uso di droghe (sequenze che credo coprano un buona percentuale di pellicola). Resta qualche dubbio su quanto sia realistico nella vicenda che i superiori del protagonista siano ignari delle sue condizioni, così come non sono messi per niente a fuoco i personaggi legati alla sua famiglia (possibile che passi praticamente giorno e notte fuori di casa senza destare chissà quali sospetti; e in buona sostanza forse solo l'anziana suocera lo sorprende mentre sniffa cocaina). L'indagine relativa allo scioccante stupro di una suora sostanzialmente non parte nemmeno, dato che è più un pretesto per un atto di redenzione da parte del protagonista, che sfocia con una visione ed un sacrificio, facendo assumere proprio al "tenente" una connotazione quasi "cristologica" con il suo perdono nei confronti dei giovani criminali e la sua volontà di consegnarsi al proprio tragico destino. Questo tema non è che sia una novità nel contesto cinematografico, rimane quindi la forza di una pellicola volutamente aggressiva.
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