Regia di Basil Dearden vedi scheda film
Victim è uno dei film più importanti di Basil Dearden (Basil Dear, 1911-1971), regista inglese di ottimo mestiere e notevoli doti tecniche, ingiustamente poco considerato in generale, se non tra gli appassionati di cinema anglosassone. C'è però di più: Victim è il primo film della storia del cinema che tratta e nomina esplicitamente il "problema" dell'omosessualità: è un thriller di efficace tenuta e di coinvolgente intrattenimento capace però di far riflettere sulle assurdità delle convenzioni morali, sull'ingiustizia e la dannosità che le leggi di un tempo generavano (spesso ancora solo esteriormente svanite), qui stimolo al ricatto, alla corruzione, all'occultamento, alla disperazione, al suicidio e magari all'omicidio, risvolti ovviamente pericolosi per tutta la società, dal momento che è impossibile e folle scindere tra chi ne fa parte e chi deve starne al di fuori.
Un film coraggioso, importante, citato e studiato dallo storico Vito Russo (anche ne Lo schermo velato di Rob Epstein e Jeffrey Friedman), il quale l'ha definito un guastafeste, perché per la prima volta non derideva l'omosessualità, ma ne prendeva di petto le ingiustizie e la dignità, perché proprio di dignità si tratta: quella dell'avvocato Farr (D. Bogarde) disposto a compromettere carriera e matrimonio pur di far giustizia nei confronti del suicida Jack Barrett (Peter McEnery), amante platonico. Degna di nota anche la caratterizzazione di uno dei poliziotti, (cautamente) critico verso le leggi che è costretto a servire.
Notevolmente diretto, scritto, fotografato, musicato (Philip Green), sensibilmente e seriamente interpretato da tutti gli attori (in primis il grande Dirk Bogarde), risente soltanto di qualche piccolo momento di stasi. 8
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