Regia di Gianni Franciolini vedi scheda film
Fari nella nebbia sarebbe un prodotto esemplare se si volesse illustrare in un solo film le principali tendenze del cinema italiano di quei difficili anni, fra un impero fascista sempre più arrancante e le storture e le rinunce del periodo bellico. In tale epoca erano infatti predominanti due filoni: quello spensierato dei 'telefoni bianchi', commedie solitamente a sfondo sentimentale e moraleggianti, e quello più serioso del melodrammone, nel quale invece i sentimenti prevalevano su ogni altra cosa, specie sul realismo della storia, rincorrendo di dramma in dramma un più o meno verosimile lieto fine. In questo film convivono entrambe le componenti, per dare vita al quadro di un contesto sociale preoccupantemente bigotto (la donna infedele da ripudiare, il lavoro e la famiglia come uniche basi su cui costruire la propria esistenza), misogino in maniera nemmeno troppo mascherata, fondamentalmente povero di contenuti (di idee come di mezzi), ma anche di valori. In definitiva, insomma, si tratta del ritratto fedele di un periodo di rapida e dolorosa transizione fra un bieco regime ormai vacillante e un futuro imperscrutabile, raggiungibile solo a prezzo di enormi sacrifici. In tutto questo abbiamo inoltre un regista alle prime armi, Franciolini, che girerà poi nella sua carriera non molto di più di alcune dignitose commedie (Buongiorno, elefante! o Le signorine dello 04), scomparendo prematuramente all'inizio del 1960, nemmeno cinquantenne; nel cast compaiono nomi di un certo prestigio come la diva (del regime) Luisa Ferida, che insieme al collega e amante Osvaldo Valenti finirà i suoi giorni insieme ai repubblichini di Salò, nell'aprile 1945; e ancora il già piuttosto affermato Fosco Giachetti o Mariella Lotti, la cui fama era in quel momento in rapida ascesa. La sceneggiatura - come si è detto non particolarmente originale o sorprendente - è di Corrado Alvaro, Edoardo Anton e Giuseppe Zucca; fotografia di Aldo Tonti, altro nome già modestamente noto e destinato a una prestigiosa carriera. 4,5/10.
Camionista lasciato dalla moglie vive una nuova storia d'amore con una ragazza che, però, si mostra troppo frivola e poco interessata a formare una famiglia. Quando decide di averne avuto abbastanza, la moglie torna in scena, pentita.
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