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La cosa

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La cosa

di tafo
8 stelle

Ogni COSA esiste quando le si dà un nome. Ma come si fa a dare  un nome ad una COSA che non ha una forma perchè può riprodurle tutte imitandole e contaminandole dall'interno. Come si può combattere contro qualCOSA che nega ogni estetica, che non si può capire quando e come si manifesterà, attraverso quale dei componenti della base antartica voglia confondersi e voglia continuare a vivere. Il film è fatto per far esplodere la paranoia collettiva il non potersi fidare più di nessuno. La paura del film sta nel non poter capire le ragioni di una COSA la cui etica appare poco chiara per non dire assurda contro la quale nulla appare veramente risolutivo. La grande impresa di Carpenter è quella di riempire questo vuoto estetico e etico, di riempire l'opera di falsi indizi, di creare un clima pauroso e inquietante. Il make-up diventa veramente il trucco totale e assoluto con cui manipolare le forme. L'occhio dello spettatore deve essere pronto in ogni momento del film ad accettare l'orrore e a non cercare facili letture politico-sociologiche ( Reagan e la guerra fredda ) solo perchè non si ha il coraggio di guardare il disordine semplicemente mostruoso.L'incontro con l'altro è talmente ravvicinato da essere intimo capace di incorporare e scorporare i corpi cosi da mimetizzarsi in vista del contagio totale. Il tempo e lo spazio sono come sempre estremamente definiti , quello che risulta impossibile è capire con certezza chi vince. Carpenter si diverte a giocare con lo spettatore in una continuo deflagare di corpi che lascia poco spazio ai nostri poveri nervi che cominciano a guardare in maniera diversa ogni COSA fuori e dentro lo schermo. L'ambiguità è totale, non sappiamo  i due sopravvisuti che COSA siano, la loro risata può essere isterica o ironica ma quello che importa è lasciare che il film non finisca che il gioco del regista prosegua fino alla fine. Un opera implosiva, asfittica, vuoto artico da riempire applicando la teoria filmica  del cinema fantastico alla pratica della disfunzione biologica.

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