Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Giallo con elementi sentimentali che vede Cary Grant fare il piacione, conteso da madri e figlie ma anche dalla polizia che, conoscendone il passato, lo crede autore di una serie di furti messi a segno sulla Costa Azzurra e lo vuole arrestare. Sarà così proprio lui, abile scalatore di pareti e agile acrobata dei tetti, ad acciuffare il vero responsabile dei colpi dopo essersi messo d'accordo con un assicuratore.
Girato in modo sublime, specie per l'epoca, Caccia al Ladro sfrutta la sfarzosa scenografia francese, con i suoi strapiombi sul mare e l'eleganza di Nizza, e la mette al servizio di una sceneggiatura che si appesantisce un po' nella parte centrale, proponendo gli amoreggiamenti cui viene sottoposto Grant con ben tre donne a contenderselo. Notevole la fotografia (non a caso premiata con l'Oscar).
Grace Kelly, qua seducente e un po' gatta morta (niente di meglio dato il soprannome del ladro a cui tutti danno la caccia, appunto "Il Gatto"), non interpreterà più altri film con Hitchcock, per il quale aveva già lavorato in occasione de Delitto Perfetto e La Finestra sul Cortile. Un po' macabra, per la sua portata premonitrice, la sequenza con la Kelly che guida come una pazza sulle tortuose strade che serpeggiano sopra lo strapiombo da cui si vede il mare con Grant che si aggancia da tutte le parti per non ammettere di avere paura, immaginando di colare giù a picco (sorte cui andrà incontro la Kelly nel 1982 sulle medesime strade).
Simpatica Brigitte Auber che dovrebbe interpretare il ruolo di un'adolescente, da poco maggiorenne (in realtà era più anziana della Kelly che pure la chiama "mocciosa"), completamente invaghita di Grant (che non se la fila). Non manca l'ironia.
Da segnalare l'apertura con le continue immagini di un gatto nero che cammina sui tetti. Lucio Fulci omaggerà il tutto nei titoli di testa del suo The Black Cat.
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