Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Con un regista come Hitchcock è difficile trovare opere minori, soprattutto nel suo periodo aureo degli anni Cinquanta. Caccia al ladro non merita la fama di film minore del maestro perché può contare comunque su pregi non indifferenti, sia formali che sostanziali. Tematicamente si ricollega a molte opere precedenti, in quanto è una variazione sul motivo dell'uomo innocente ingiustamente perseguitato, centrale nella poetica hitchcockiana. La novità principale è l'ambientazione in Costa Azzurra, valorizzata al massimo dalla suggestiva fotografia in Vistavision di Robert Burke giustamente premiata con l'Oscar. Se il film può contare su una raffinatezza visiva spesso seducente (basti pensare alla scena d'amore fra Grace Kelly e Cary Grant accompagnata dai fuochi d'artificio), anche il dialogo è pieno di battute spiritose e di scambi verbali piuttosto "osé" per gli anni Cinquanta. Qualcuno sostiene che il film sarebbe privo di suspense, ma a me questo rilievo non sembra del tutto veritiero, anche se siamo più dalle parti di una commedia sofisticata che fi un thriller tipicamente hitchcockiano. Il ritmo è vispo e garantisce il coinvolgimento dello spettatore, le interpretazioni di Cary Grant e Grace Kelly sono tenute su un registro brillante del tutto adeguato all'impostazione della sceneggiatura: entrambi gli attori hanno dato altrove caratterizzazioni più sfaccettate, ma risultano comunque convincenti. Splendidi i costumi di Edith Head, soprattutto nella scena del ballo in maschera, e almeno un paio di scene di inseguimento automobilistico da antologia, coi paesaggi marittimi che si integrano con eleganza all'azione.
Voto 8/10
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