Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
John Robie, ex ladro di gioielli conosciuto con l’appellativo de “il gatto”, dopo aver scontato la sua pena si è ritirato ad una vita solitaria in una villetta sulla Costa Azzurra. Quando si verificano numerosi furti da parte di un ladro che imita il suo stile, la polizia crede che John sia recidivo e lo bracca. A Robie non resta altro che smascherare il suo “imitatore” per vivere sereno. Sulla sua strada incontra la bella Frances Stevens e sua mamma Jessie, ricche ereditiere americane con un bel carico di gioielli al seguito…
Una pellicola elegantissima, diretta in punta di piedi, molto raccolta, quasi intimista. È più appassionante l’amore che si sviluppa tra la coppia Cary Grant – Grace Kelly (in assoluto la più charmant di tutte quelle ingaggiate dal maestro del brivido) che lo sviluppo delle vicende, con pochi bivi ai quali svoltare, pochi depistaggi da parte del regista e tensione ridotta al lumicino. La mano di Hitchcock si nota comunque benissimo, ma rispetto ad altre pellicole si può affermare che “Caccia al ladro”, per quanto girato al solito con una maestria unica ed inimitabile, è comunque un film meno ricco. In ogni caso una pellicola da vedere, per i tetti notturni verdi (che hanno contribuito all’Oscar per la fotografia), i fuochi d’artificio metaforici, il tira-e-molla amoroso tra i protagonisti (che si apre con uno scioccante bacio repentino). Forse meno indicato per chi vuole esperire a fondo i meccanismi che hanno reso famoso il maestro del brivido, che qui sono ai minimi termini, ma comunque un film validissimo e dalla struttura robusta.
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