Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Film tosto e cattivo ma ben fatto
Il grande Scola, firma un film decisamente insolito.Ritratto spietato e perfido del sottoproletariato, che abitava le famigerate borgate romane, degli anni settanta, di Pasoliniana memoria.Tra degrado e miseria, nelle baraccopoli lorde di sporcizia umana e materiale, un individuo ribbutante, orbo di un occhio,circondato da una tribù di parenti, nasconde a tutti il suo patrimonio, il milione (di vecchie lire)ricevuto come indennizzo per la sua infermità.Ignorante, spilorcio e violento, si aggira in mezzo a larve umane, esseri abbrutiti da una vita di stenti , sporchi e cattivi come da titolo.Lui è sospettoso e truce,non partecipa alle faccende familiari, ma assiste passivamente, si lascia vivere o per meglio dire sopravvivere, in uno stato di ignavia totale, fino a quando i suoi familiari non decidono di eliminarlo per accappararsi la sua "fortuna".Il finale non si svela, anche perchè è sorprendente. Il tono del film è decisamente grottesco ed eccessivo,tuttavia ci sono sicuramente degli elementi realistici in una storia paradossale, ma non troppo,alcuni personaggi sono volutamente caricaturali,ma il contesto sembra putroppo molto verosimile.
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