Regia di William A. Graham vedi scheda film
Questo progetto aveva: un bel cast (Kevin Kline, Kristin Scott Thomas e soprattutto il giovanissimo Hayden Christensen), un direttore della fotografia glorioso (Vilmos Zsigmond), uno sceneggiatore che aveva dimostrato di saper miscelare alla perfezione risate e commozione (Mark Andrus, che ha scritto ”Qualcosa è cambiato“), un regista (Irwin Winkler) sempre dignitoso. Eppure qualcosa (anzi, molto) è andato storto; e la storia dell’architetto che, giunto a una svolta disastrosa della vita (senza più famiglia, senza lavoro, con i mesi contati), decide di realizzare almeno un progetto (costruirsi una casa sulla scogliera), è precipitata a strapiombo nell’abisso del patetismo da soap. Sarà che Andrus perde troppo presto per strada la cattiveria e la misantropia che aveva nel film con Nicholson; sarà che Zsigmond ci dà troppo dentro con i pastelli; sarà che Winkler pare non conoscere il dono dell’ellissi e della sfumatura e lascia che tutti i personaggi chiacchierino, si parlino e spieghino fino allo sfinimento. O sarà che un ”sogno americano“ al tempo stesso tanto elementare e totalizzante oggi, forse, lo sanno maneggiare solo i Coen, così smagati e così idealisti. In mano a Winkler, ”L’ultimo sogno“ resta un Tv-movie piatto e prevedibile.
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