Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
C’è troppa poesia (la bambina dal cappottino rosso) e la fotografia in b/n finisce per risultare paradossalmente patinata. Il breve passaggio ad Auschwitz sembra inserito soltanto per mostrare le soglie dell’orrore, senza però attraversarle (il carico umano viene subito deviato altrove). Non voglio discutere le intenzioni di Spielberg, ma in certe operazioni sento sempre puzza di bruciato: quando nei titoli di coda vedo nominata la Industrial Light & Magic, mi viene in mente che per chi si occupa di effetti speciali non c’è una gran differenza tra un film sullo sterminio degli ebrei e uno spettacolare giocattolone per adolescenti.
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