Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Raccontare il male a volte può sembrare di disarmante semplicità, e quando questo male supera ogni immaginazione la sua forza travalica la forma del racconto e diventa l'unico vero protagonista. E' quanto avviene a "Schindler's list", il film che, oltre che vedere l'assegnazione di sette Oscar,ha in qualche modo "elevato" Spielberg nel panorama cinematografico (non che già non fosse considerato uno dei più grandi registi, ma dopo venti anni di carriera riteneva probabilmente maturi i tempi per allontanarsi dai blockbuster di successo e tentare una strada nuova). Il film è un pugno nello stomaco ben assestato, ed è proprio quella semplicità del male a strabordare da ogni sequenza, cosi' come ci vorrà la riuscita scelta del bianco e nero a comprimere ogni volo pindarico nel melodramma, a tenere tutto sotto una cappa di costante tragedia. Un film che, con meticolosa precisione, scandisce quella discesa agli inferi che visse l'umanità in una delle più buie pagine della storia.
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