Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Un magnifico film prodotto e diretto nel 1993 da Spielberg, sicuramente il migliore tra i tanti sulla shoa con un ottimo Liam Neeson. Indovinato la pellicola in bianconero nella quale spicca solo drammaticamente un cappottino rosso e la fiamma di alcune candele all'inizio e alla fine del film . Giustamente premiato con sette Oscar.
Il film è tratto da un racconto di Thomas Keneally basato sulla storia vera di Oskar Schlinder che salvò oltre mille ebrei del ghetto di Cracovia impiegandoli nel 1939 come lavoratori in una sua fabbrica che forniva materiali ai tedeschi durante l'occupazione nazista in Polonia. Schindler (Liam Neeson),inizialmente motivato dal guadagno legato ad una manovalanza a basso costo fornitagli dai nazisti, di fronte alle atrocità della guerra e della strage che viene operata nel 1943 nel ghetto di Cracovia si rende conto del ruolo che egli può avere ed avrà nel salvare molte vite. Arriverà a pagare con i propri proventi il riscatto di oltre mille ebrei di Cracovia, ormai confinati nel campo di concentramento di Krakòw-Plaszòw, compilandone una lista (la lista di Schindler) per portarli a lavorare in un'altra fabbrica in Moravia per salvarli dalla "soluzione finale" ormai prossima. Con la resa della Germania Schindler si vedrà costretto a fuggire con un commovente commiato dai suoi operai per non essere arrestato dalle truppe di liberazione sovietica come collaboratore nazista. Solo negli anni successivi verrà giustamente riconosciuto il suo valore. Solo nelle ultime scene del film, girate nel 1993 che riprendono i sopravvissuti che sfilano davanti alla sua tomba, la pellicola in bianco e nero è girata a colore: per il regista il colore è simbolo di vita mentre il bianco e nero simboleggia l' "Olocausto che fu vita senza luce", come egli stesso ebbe a dire. Nelle prime scene del film si vedono alcune candele nel cui fumo il regista vuole simboleggiare l'Olocausto, mentre tra le ultime scene nella fabbrica poco prima delle truppe di liberazione una immagine di candela che viene riaccesa egli vuole simboleggiare "un bagliore si speranza". Tra gli altri simbolismi nel film figura il cappottino rosso indossato da una bambina che si aggira durante la strage nel ghetto e che rivedremo più avanti nel corso del film tra i cadaveri che i nazisti disseppelliranno per bruciarli onde occultare la strage operata. Il regista affermò che quel dettaglio in rosso nella pellicola in bianco e nero del cappottino della bambina voleva essere un messaggio a quanti sapevano ma finsero di ignorare il massacro di ebrei che stava avvenendo il Europa senza intervenire.
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