Elena è vedova di un medico specializzato in malattie equatoriali. Quasi per continuarne l'opera, si reca in Congo come infermiera. Nel viaggio viene scortata da una guida, Loney Douglas, che si innamora di lei. Giunta al villaggio, Elena apprende che l'anziana dottoressa è morta; accetta di sostituirla e Loney resta con lei. Dopo che Elena si è conquistata la fiducia del re dei Baku, guarendone il figlio, ricompare un avventuriero di pochi scrupoli, vecchia conoscenza di Loney, in cerca di giacimenti d'oro. Avventura equatoriale per la coppia Hayward-Mitchum, che poco tempo prima aveva lavorato insieme nel memorabile "Il temerario" di Nicholas Ray. Il film resta un collage di stereotipi del cinema esotico-avventuroso, anche se Mitchum ogni tanto sa ravvivarlo. Buona la fotografia di Leon Shamroy, mentre Hathaway sbriga le pratiche di regia senza slanci. La musica è di Bernard Herrmann.
Mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro, ma a me il film è piaciuto. Anzi, mi sono confermato nella convinzione che il nome di Hathaway è una garanzia. Certo, non è tra le migliori opere del regista, ma la sua mano sicura nel condurre la vicenda e i due attori non mi hanno causato un momento di noia. L'unico rimprovero che faccio al regista è quello di aver… leggi tutto
E' prerogativa di ogni vero appassionato di cinema apprezzare anche quelle pellicole che nonostante siano prive di invenzioni, piatte come un'asse da stiro, assai convenzionali e per nulla distintive, possiedano ugualmente un loro oscuro fascino. La mia personalissima naïveté mi conforta in tal senso una volta di più proprio per il summenzionato titolo. La testolona imbronciata e ciondolante… leggi tutto
Mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro, ma a me il film è piaciuto. Anzi, mi sono confermato nella convinzione che il nome di Hathaway è una garanzia. Certo, non è tra le migliori opere del regista, ma la sua mano sicura nel condurre la vicenda e i due attori non mi hanno causato un momento di noia. L'unico rimprovero che faccio al regista è quello di aver…
E' prerogativa di ogni vero appassionato di cinema apprezzare anche quelle pellicole che nonostante siano prive di invenzioni, piatte come un'asse da stiro, assai convenzionali e per nulla distintive, possiedano ugualmente un loro oscuro fascino. La mia personalissima naïveté mi conforta in tal senso una volta di più proprio per il summenzionato titolo. La testolona imbronciata e ciondolante…
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Commenti (1) vedi tutti
Con la musica del maestro Hermann un buon film di avventura africana e una buona coppia di attori che confermano la sicura visione della pellicola..
commento di ezio