Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Lunghissimo, di una lentezza morbosa ed esasperante, è un film dove l'azione è poca e pressochè inutile, fondato sugli scarni dialoghi e su una continua riflessione sui confini. Nello spazio (fra nazioni in conflitto fra loro), nel tempo (fra un millennio e l'altro, ambientando la storia il 31 dicembre 1999) e fra realtà e illusione, coscienza e fantasia. Non è brutto: è solo noioso. E anche molto.
Un giornalista sostiene che un ex politico greco scomparso nel nulla potrebbe avere assunto l'identità di un ambulante. Ma nessuno gli crede, nemmeno la moglie dell'ex politico.
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