Regia di John McTiernan vedi scheda film
Film che segna l’esordio del personaggio di Jack Ryan su Grande Schermo, ma non è certo lui il vero protagonista.
Tutto è nelle mani del capitano Sean Connery che, da comandante disobbediente della più sofistica arma da guerra russa, gioca una partita a scacchi contro due avversari.
Da un lato la Russia, la sua Casa, che lo bracca, dall’altro gli Usa, che non sanno che aspettarsi da lui (anche se il protagonista americano le sa tutte, fin troppo direi).
Adoro i films che vedono come protagonisti i sottomarini, sarà che il lato claustrofobico è insito nel mezzo, poi questo è costruito piuttosto bene.
Una partita a scacchi, dove la mossa vincente rimane nel limbo per parecchio, per uno spettacolo di tensione che è garantito per tutto il suo svolgimento, anche se la parte fuori dal sottomarino russo è costellata da battute grasse (anche simpatiche nella loro grossezza), che fanno sorridere, tipiche del cinema americano del periodo.
Da un lato gli ideali del comandante reietto (scongiurare la Terza guerra mondiale, cancellando il vantaggio russo della nuova super arma), dall’altro le necessità del conseguimento dei propri interessi da parte delle due super potenze, per una sfida a tutto tondo, resa ancora più avvincente dalle connotazioni intrinseche, dettate dalla guerra fredda.
Il gioco rimane teso quasi fino in fondo, anche se il finale, decisamente filo americano, toglie un po’ di fiato alla pellicola e semplifica estremamente il tutto; comunque lo spettacolo complessivo rimane degno di interesse, anche se una visione più ferma del contesto avrebbe senza dubbio giovato alla causa.
E poi Sean è uno spettacolo dal primo all’ultimo fotogramma.
Sa gestire i tempi di azione e tensione, ma ovviamente ci regala anche una versione un pò troppo semplicistica di una storia che poteva regalare di più.
Spettacolare.
Da ogni inquadratura trasuda la sicurezza e la determinazione del suo personaggio.
Sempre elegante e composto, ottimo per un film così.
Ruolo da americano tutto d'un pezzo che ben gli riesce.
Abbastanza bene, anche se Ford è un altro Ryan.
Caratterizzazione riuscita.
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