Regia di John McTiernan vedi scheda film
Solo la presenza magnetica di Connery (di fronte a cui Alec Baldwin sembra un impiegato cicciottello e Scott Glenn “un cowboy”, come lo definisce lui stesso) riesce a rendere digeribile un film fastidiosamente propagandistico, dove i russi sono tutti mezzo scemi (tranne quelli che hanno deciso di tradire) e gli americani tutti simpaticoni. Per fortuna c’è appunto Connery, il cui personaggio svetta molte miglia sopra gli altri per sornioneria e intelligenza (esemplare la scena in cui tutti si aspettano di essere affondati nel giro di qualche secondo, mentre lui solo resta tranquillo perché ha capito che il siluro non può esplodere); altrimenti saremmo quasi al livello di porcherie tipo Top gun.
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