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Thor il conquistatore

Regia di Anthony Richmond (Tonino Ricci) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Thor il conquistatore

di Dik
2 stelle

Un "Conan il barbaro" all'amatriciana, specchio distorto del film di Milius che tante pellicole in quegli anni aveva ispirato. Tito Carpi (soggetto e sceneggiatura) si inventa il personaggio di Thor che ha il volto del romano Bruno Minniti (accreditato come Conrad Nichols); capelli lunghi, muscoli in evidenza, faccia da filibustiere ed una vendetta da consumare per la morte dei genitori. Fin da bambino è seguito da Etna (l'attore teatrale Luigi Mezzanotte), suo mentore; un mago che quando è un uccello ha le sembianze di un bellissimo gufo e quando si trasforma in un uomo è conciato come una cornacchia spelacchiata. Voce narrante presente nella vicenda, col suo parlare ampolloso e magniloquente ci informa che Thor sarà "il più grande dei capi ed il prediletto degli dei"... ma è sostanzialmente una bestia! Uno, per intenderci, che si mangia i pesci vivi appena pescati, combatte contro tutto e tutti spaccando teste di uomini e donne indistintamente e che porta una pecora in spalla per far colpo sulla bella vergine guerriera Ina (Maria Romano) la quale, dopo averlo incontrato è diventata soprattutto una ex vergine. Uno così, inspiegabilmente, è proclamato capo di una tribù di cacciatori e contadini... ma i fantasmi del passato sono lì ad attenderlo. Il bello è che Tonino Ricci (che si firma Anthony Richmond) fa tutto il possibile per rendere presentabile questa pellicola, ma senza budget e con una storia così ingenua e confusa, tutti i buoni propositi si perdono nei boschi abruzzesi dove è principalmente ambientata questa farsaccia preistorica di infimo livello.

Maria Romano è uno splendore e non passa certo inosservata: quando non è tette al vento, rimane vestita con uno straccio dalla scollatura inguinale.

Musiche di Francesco De Masi.

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