Regia di John Cassavetes vedi scheda film
Le immagini del cinema di John Cassavetes sono le schegge in cui la realtà si infrange sotto i colpi della nostra impulsività, e sotto le sollecitazioni della nostra incostanza. I primi piani sulla mutevole apparenza del nostro essere danno un volto all’arruffata casualità degli istanti, che scorrono fulminei lasciando, dietro di sé, solo l’amaro retrogusto dell’avventatezza. La nostra quotidianità si decide momento per momento, lungo un percorso esistenziale che, più che ad un progetto, assomiglia ad un gioco d’azzardo in cui si tirano distrattamente i dadi. Così può capitare di amare gli attimi, senza mai veramente appassionarsi al tempo. I protagonisti di questa storia distribuiscono gli ultimi avanzi del loro gusto per la vita su singole, fuggevoli occasioni, in cui credono di poter provare il “brivido” nel nuovo; invece non fanno altro che buttarsi nella mischia per rimescolare, svogliatamente, la superficialità della loro adesione al mondo. Per loro, incontrarsi e conoscersi è come tastare il terreno alla ricerca di una ragionevole via d’uscita, di un valido motivo per lasciarsi, di un modo logico di dirsi addio. D’altronde è difficile stabilire rapporti profondi e duraturi in una realtà ingombra di ambiguità e contraddizioni, nelle quali si inciampa continuamente mentre ci si muove per tendere la mano verso il prossimo. Ogni confronto diventa così una vana schermaglia tra due storie disgiunte, due visioni inconciliabili, due obiettivi divergenti, che si toccano solo per scoprire, dolorosamente, le loro abissali differenze. Volti è il dilaniante dramma dell’incomprensione immerso nel ribollente calderone della banalità, in cui solleva schizzi di una triste ed indigesta forma di stravaganza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta