Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Billy Wilder era consapevole di non essere un regista "da esterni", e infatti il suo unico film di questo genere è proprio L'aquila solitaria. Lo stesso regista dichiarava di doversi limitare a girare nelle camere da letto e una volta confidò al collega William Wyler: «Faccio un film in cui il principale insegue la segretaria per l'ufficio. Ma non sono folle, prenderò Andrew Marton per filmare l'inseguimento» (cfr. Il Castoro di Alessandro Cappabianca). Figuriamoci l'imbarazzo di Wilder nel dover girare un film sulla prima trasvolata atlantica della storia. Eppure, alla fine, la scommessa è vinta e la storia del pilota Lindbergh funziona, nonostante che si resti inchiodati per un bel po' di minuti nella cabina di pilotaggio del suo monoplano. Ed anche se l'aviatore americano è descritto con un tono quasi agiografico - in parte grazie alla bravura e alla simpatia di James Stewart -, all'atterraggio non si può fare a meno di provare una forte emozione per quell'impresa che oggi può apparire ordinaria, ma che 85 anni fa fece davvero sensazione.
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