Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film
Poco conosciuto ai più (a me lo hanno suggerito,onestamente non ne avevo mai sentito parlare), "Il giglio nero" , titolo italiano suggestivo e forse per una volta più centrato dell'originale "Il cattivo seme", è un thriller tratto da un dramma teatrale di Maxwell Anderson, a sua volta desunto da un romanzo di William March. L'impianto che proviene dal palcoscenico è avvertibile, dato che il film si svolge quasi completamente nella casa della madre e figlioletta protagoniste,tranne qualche scena e il finale: la bravura del regista Mervin LeRoy è avvertibile sia nel clima che via via si fa più fosco, che in quelle inquadrature, quei particolari un attimo prima e poi agghiaccianti ben supportate dalla colonna sonora. La mostruosità di una bambina con tanto di treccine e moine leziose che si rivela un omicida senza alcun rimorso è cosa difficile da reggere oggi,figuriamoci in un film di metà anni Cinquanta: e la smorzatura finale,che diminuisce purtroppo le potenzialità della storia, va letta in questo senso. Prova da grande attrice per Nancy Kelly, che esprime raffinatamente prima lo stupore,poi l'orrore e il tormento della sua situazione di genitrice di una creatura senza pietà e capace di uccidere per un capriccio infantile chiunque la disturbi:non è da meno però il "piccolo mostro" Patty McCormack con gli attacchi improvvisi di isteria e la fredda crudeltà che le screzia il viso di bambina. Un film molto inquietante,che andrebbe riscoperto.
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