Regia di Stanley Kramer vedi scheda film
Spettacolare e attentissima ricostruzione del processo di Norimberga, diretta con maestria e con un cast superbo. Eccellente.
Norimberga, 1948.
Il giudice americano Heywood deve giudicare quattro magistrati tedeschi accusati di aver applicato le ingiuste leggi del nazismo, consentendo quindi la persecuzione degli ebrei e di tutti i nemici del Terzo Reich.
Il film è non solo un'attentissima ricostruzione della massima tragedia del XX secolo, ma anche un'analisi delle responsabilità e dei crimini commessi dal nazional-socialismo.
Sono presentati i due diversi punti di vista della situazione, quello dei vincitori americani e quello dei vinti tedeschi.
La tesi che il film vuole dimostrare è che la responsabilità dei delitti compiuti durante la guerra non è solo dei gerarchi nazisti e quindi degli imputati al processo, ma anche di tutte le altre nazioni che non sono intervenute in tempo per evitare il peggio e che magari inizialmente appoggiavano i tedeschi. Questo non significa però che i quattro giudici non debbano essere puniti: essi pur conoscendo la pericolosità di Hitler lo hanno assecondato, credendo che ciò servisse per risollevare la Germania, quindi sono ancora più colpevoli.
Inoltre viene messo in evidenza l'opportunismo degli americani, i quali per combattere la diffusione del comunismo vorrebbero servirsi del popolo tedesco, e ingraziarselo usando clemenza con gli imputati al processo. Ma il giudice Heywood vuole andare in fondo alla vicenda e decide di agire secondo giustizia non compiacendo nessuno, col rischio anche di diventare impopolare.
Comunque oltre alle considerazioni sul piano ideologico c'è altro da dire per quanto riguarda l'aspetto tecnico.
Infatti lo spettatore non ha un attimo di tregua tra interrogatori,arringhe e contrainterrogatori, che vengono resi dal regista appassionanti e coinvolgenti.
Un ulteriore pregio del film sta poi nel cast del tutto eccezionale, formato da divi che con le loro sobrie e incisive interpretazioni lasciano veramente il segno: Spencer Tracy, nella parte del giudice Heywood, la glaciale Marlene Dietrich, il provato Montgomery Clift che interpreta un tedesco sterilizzato, Richard Widmark, eccezionale come sempre, il brillante Maximilian Schell, Judy Garland e per finire lo straordinario Burt Lancaster, che impersona uno degli imputati e che regala un momento d'antologia con la sua scatenata e sorprendente dichiarazione finale in aula, dopo aver taciuto per quasi tre quarti del film.
In conclusione si può dire che si tratta di un capolavoro, vero cinema impegnato, arte per arte, oltre che un contributo indimenticabile per testimoniare gli assurdi e orribili crimini commessi dal nazismo.
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