Regia di Michael Caton-Jones vedi scheda film
Voglia di ricominciare è una pellicola modesta, ma di dignitosa fattura (will kane), giacchè riesce ad immortalare egregiamente la condizione tormentata dell’esistenza umana; sia nella fase della fuga dai fantasmi del proprio ingombrante passato; sia (e soprattutto) nella fase dell’ambientamento in un contesto alieno e, fondamentalmente, ostile.
Il privilegiato oggetto di descrizione del film è rappresentato, infatti, da quella profonda e retriva provincia americana dove il Sogno americano stenta a farsi strada. Dove valgono solo le apparenze e la buona nomea. Dove i destini dell’uomo si confondono fra loro (atteso che si tramandano ciclicamente di padre in figlio, senza possibilità di riscatto).
Ora, per quanto non si sia limitata a raccontare una storia personale (l’infanzia dello scrittore T.Wolff, il cui romanzo autobiografico ha costituito il soggetto del film), bensì abbia saputo incoraggiare una più ampia, costruttiva riflessione sulla precarietà delle aspirazioni umane e sulla crudeltà di quelle forze invisibili che governano la nostra esistenza (sì da intrappolare gli aneliti di libertà che essa scuotono) è fuor di dubbio che la sceneggiatura di R.Getchell sia di grana grossa; per l’indecisione del registro espressivo cui affidarsi (autoironia e leggerezza cedono bruscamente il passo ad uno sgradevole senso di amarezza ed oppressione) e per la superficialità di talune caratterizzazioni (De Niro verso il finale). E Michael Caton-Jones non fa molto per sopperire a questi limiti.
Ergo, un film interessante, ma non esaltante, che merita la visione giusto per via del confronto (molto “fisico”) fra il “padrone di casa” (è proprio il caso di dirlo) “Bob” De Niro e l’astro nascente Leo Di Caprio (capace, in questo caso, di una buona e convincente interpretazione).
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