Regia di Peter Yates vedi scheda film
Il film è senza dubbio entrato nella storia del suo genere. Erano gli anni "ibridi" dove Hollywood si stava lasciando alle spalle gli schemi dei vecchi film (già interessante la rilettura in film come Contratto per uccidere) che sarebbero poi stati abbandonati con la "nuova Hollywood" degli anni '70 (primo fra tuttti Il braccio violento della legge). Bullit si trova infatti nel mezzo, tra alcune concessioni al classicismo (l'abbigliamento del poliziotto, con tanto di immancabile impermeabile, e vestiti fin troppo impeccabili, le parentesi un po' sentimentali che nulla aggiungono all'intreccio), ma guardando anche al nuovo decennio alle porte (le scene d'azione molto realistiche, il tasso di violenza più alto della media di quei tempi). In tutto questo l'intreccio lascia qualche perplessità e certo ad una prima visione ci si trova un po' disorientati dall'evolversi della vicenda. Rimane comunque un ottimo esempio di film con sequenze d'azione eccellenti (una fra tutte l'eccezionale inseguimento in auto tra le strade di San Francisco che lo stesso produttore Philip D'antoni vorrà eguagliare con l'altrettanto emozionante sequenza ne Il braccio violento della legge, con Gene Hackman che insegue un treno della metropolitana di New York, ma anche il meno memorabile E' una sporca faccenda tenente Parker). Steve McQueen bravissimo come sempre e capace di mimetizzarsi in ruoli estremamente diversi tra loro nel corso della sua carrirera.
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