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52 gioca o muori

Regia di John Frankenheimer vedi scheda film

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La recensione su 52 gioca o muori

di passo8mmridotto
7 stelle

Un ricatto atroce, la ribellione e la vendetta, in una storia metropolitana tutta tensione e violenza.

La tranquilla e agiata vita borghese di Harry Mitchell (Roy Scheider) subisce un duro colpo quando l'uomo viene ricattato da tre animali metropolitani nevropatici e sadici: in una videocassetta, ci sono le prove della sua relazione con una ragazza molto più giovane di sua moglie Barbara (Ann Margret), peraltro ancora molto bella e attraente.

Harry decide di non cedere al ricatto e informa sua moglie, la quale, dopo il primo comprensibile sgomento, si schiera al suo fianco in quella che diventerà una vicenda dai risvolti feroci, riscontrabili in altri film quali "Vivere e morire a Los Angeles" e "Strade violente".

E proprio  Los Angeles è il teatro di questo noir ancora modernissimo, tratto dal romanzo best-seller di Elmore Leonard, dove peraltro la figura della moglie Barbara è piuttosto defilata, mentre nel film gli sceneggiatori Elmore Leonard e John Steppling ne fanno una donna attiva e di notevole resistenza psichica.

Ancora, il romanzo di Leonard è ambientato a Detroit, ma Los Angeles, per quanto inflazionata, è città sempre suggestiva, che in questo film appare ancora più intrigante e "dura", come Harry, un cittadino che si vede costretto a fare giustizia per se stesso, in pieno jungle-style, ben separato dalle gesta di giustiziere del grande Charles Bronson.

Harry, decidendo di non cedere al ricatto, scatena l'ira dei tre delinquenti, che evidentemente ha sottovalutato.

Viene infatti sequestrato, e costretto a vedere un'altra videocassetta nella quale la sua ormai ex-amante viene violentata e torturata:

John Frankenheimer realizza, all'interno del film, un'altra pellicola, uno snuff film (porno sado-maso) in cui tutte le violenze sono autentiche, e dove, al termine, la ragazza viene uccisa con la rivoltella di Harry.

Sembrerebbe il tragico epilogo di una storia maledetta, ma Harry passerà all'offensiva...

Frankenheimer dirige bene i suoi interpreti, Roy Scheider, come in "Tuono blu" e "Lo squalo", è diretto e "antipatico" quanto basta, calato

in un personaggio tutto sommato non del tutto limpido, nonostante la sua aria di industriale affermato, con la grande passione per le auto truccate, ma fedifrago nei confronti di una moglie devota, accanita militante politica, ottimamente interpretata da Ann Margret, peraltro molto sexi.

I tre ricattatori, John Glover, Robert Trebor, Clarence Williams, hanno ruoli molto impegnativi, e tengono bene la scena, assicurando al film la giusta tensione in un vortice di violenza che porterà alla morte della incolpevole ragazza.

Notevole la fotografia di Jost Vacano, il tedesco di "U.Boot" e "La storia infinita".

Da vedere, e/o rivedere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

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