Regia di Ida Lupino vedi scheda film
E' una commedia di ragazze in un collegio di suore, il tono è leggero, ma è meno banale e frivola di quello che potrebbe sembrare. Con lieve umorismo e alcuni stereotipi di questo tipo di ambientazione, la regista racconta il percorso di maturazione delle due protagoniste, che da ragazze ribelli e sbarazzine, giungono a prendere la vita sul serio e, una di loro, a fare una scelta impegnativa e controcorrente. La metamorfosi delle due – specie della bionda – può essere raggiunta solo grazie alla perseveranza della superiora nel correggerle e nel castigarle quando necessario. E le due finiscono persino a voler bene e ad ammirare le odiate suore arpie, che prima cercavano in ogni modo di ingannare. A proposito, la regista scherza in modo innocuo sulle religiose, alcune delle quali sono forse delle caricature, ma ne mette in luce anche le qualità buone che alla fine ne fanno la grandezza, pur in tutti i loro limiti umani.
A lato della vicenda, vi è anche un confronto tra i metodi educativi permissivi moderni, che allora si stavano diffondendo in America, e quelli “bacchettoni” e all'antica delle suore. Dal confronto ne escono perdenti i primi.
La ex “signora del venerdì” Rosalind Russel, quasi irriconoscibile, è la madre superiora. Definirei brava ed espressiva – oltre che molto carina – la ribelle ma buona Hayley Mills.
Non è un gran film; è a tratti un po' troppo leggero, ma ha un succo non banale e una sua certa nobiltà. Gli do un sufficiente, ma con una nota di merito.
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