Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Il trucco può essere da Oscar; Geena Davis non mi piace come attrice; "la poetica della mutazione e dei rapporti fra carne e psiche" mi pare più fantasiosa del film: che un uomo trasformandosi in animale cambi anche il proprio carattere mi pare ovvio, e inevitabile in un film, ma che il nuovo carattere sia quello di una mosca lo teme il protagonista ma non è verificabile; caccia l'amata per timore di farle del male, poi, dopo l'inizio della metamorfosi, le impedisce di abortire perchè vuole sopravvivere in un loro figlio, ma non si capisce se come mostro o come era prima della trasformazione, né mi risulta che ciò faccia parte degli istinti (o sentimenti?) di una mosca; poi la ficca in una capsula e lui si mette in un'altra, per operare un trasporto che secondo il computer dovrebbe riportarlo a uno stato più umano (ma solo se l'altro essere da trasbordare è "puro" uomo, mentre si suppone che il feto non lo sia) ma che nelle sue intenzioni ormai moschine dovrebbe fonderli in un concentrato di meravigliosa famiglia amorevolmente unita; infine, quando per un altro errore viene fuso con la capsula anziché con l'amata, e ormai trasformato tutto in mosca, si fa puntare alla tempia la canna del fucile per farsi uccidere, come fanno notoriamente tutte le mosche di questo mondo, dopo esser state fuse con delle capsule. Ma questi non sono difetti del film, che è un sano horror spettacolare, senza gli eccessi terroristici di un Argenti, con qualche pennellata di sentimentalismo per insaporirlo. Si vede piacevolmente, non lascia incubi, né desiderio di rivederlo o di conservarlo: promette poco ma mantiene le promesse. La critica intellettuale gli fa torto facendogli dire molto più di ciò che vuole e può dire: a prenderlo sul serio e attribuirgli indagini filosofiche emergono le magagne, le incoerenze narrative, le assurdità, inevitabili in un horror.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta