Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
Nella campagna lombarda una storia d'amore di sapore gotico e malinconico...
Siamo nei primi anni '80. Un professore universitario italoamericano ebreo di archeologia ogni estate è solito ospitare nella sua villa neogotica vicino al Lago di Garda lo studente più promettente della stagione scolastica. Quest'anno tocca all'ebreo americano Oliver. Dal carattere deciso e avventuriero, ma anche dolce, il ragazzo colpisce tutta la famiglia del docente, in particolare il figlio Elio col quale, dopo una iniziale diffidenza quasi antipatia, instaura un legame ben oltre una semplice amicizia. Intanto il team del professore, che si sta occupando di un'area archeologica sul lago, ritrova una inquietante statua...
Scritto da James Ivory (che, forse, inizialmente avrebbe dovuto dirigerlo), tratto dal romanzo di André Aciman, dove la location ligure del testo è stata spostata alla campagna lombarda di Crema, un MAURICE al passo con i tempi soprattutto nella descrizione dell'apertura mentale della società nei confronti dell'omosessualità (se nel film di Ivory, ambientato nella puritana e razzista Inghilterra dei primi del '900, i protagonisti non sono accettati dagli altri, qui il padre di Elio, che intuisce il rapporto tra i ragazzi, non solo non lo ostacola ma lo accetta ed incoraggia, l'importante è la felicità del figlio) e del quale condivide un matrimonio finale con una differenza però ideologica (in MAURICE Clive trova moglie perché non accettava la propria diversità, qua qualcuno si sposa forse perché il rapporto precedente non era vero amore ma una nuova esperienza, però sembra un finale aperto al sequel). Guadagnino è bravo, molto, sicuramente uno dei migliori autori dell'ultima generazione. Il suo marchio di fabbrica è una malinconia riflessiva che troviamo anche nei suoi film meno riusciti (MELISSA P.) o di più svariato genere (SUSPIRIA, horror malinconico che, probabilmente, è il suo capolavoro) e del quale il cinema ha tanto bisogno. Il suo è una sorta di romanticismo gotico che guarda ai maestri del passato ma con un taglio personale. E ci piace.
Accurata la ricostruzione del periodo e affascinante la location della villa (si chiama Villa Albergoni, si trova nel comune di Moscazzano, Cremona, per anni è rimasta disabitata e, attualmente, è all'asta, info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico). Ultimo film della "Trilogia del Desiderio" dopo IO SONO L'AMORE e A BIGGER SPLASH. Coproduzione internazionale vincitore del Premio Oscar per la miglior sceneggiatura (James Ivory) con varie altre nomination di Oscar e Golden Globe. Probabile futuro cult!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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