Regia di Stephen Chow vedi scheda film
The Mermaid è un film cinese del 2016, diretto, co-scritto e prodotto dall'hongkonghese Stephen Chow. Il soggetto è una rivisitazione in chiave moderna della fiaba danese "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen (pubblicata per la prima volta nel 1837).
Sinossi: Il multimiliardario Liu Xuan (Deng Chao) insieme alla socia d'affari Ruolan (Zhang Yugi) hanno deciso di investire una grossa somma per l'acquisizione di un'ampia area a ridosso della costa, con l'obiettivo di bonificarla e costruirci un hotel di extra lusso.
Liu Xuan con l'aiuto del team di ingegneri, ha fatto costruire un sonar particolare in grado di allontanare la fauna marina e quindi ottenere i permessi dal governo per procedere con i lavori, offuscando però che lo strumento è una letale arma che non respinge i pesci bensì li annienta; ed ecco che entra in gioco Shan (Lin Yun), giovane sirena che dovrà corteggiare il magnate con l'obiettivo di fermarlo...
The Mermaid nonostante sia una mega produzione realizzata con fondi quasi eclusivamente cinesi, riesce a distinguersi dalla massa dei prodotti commerciali locali, grazie al sempre ottimo lavoro di Stephen Chow che pur non realizzando il capolavoro del secolo, riesce a fare ciò che vuole proponendoci un film dal chiaro impianto ecologista/ambientalista senza però inimicarsi i censori ed il governo locale.
Importantissimo l'inizio del film che si apre con delle immagini di repertorio da documentario d'inchiesta, mostrandoci le disastrose conseguenze sull'ambiente di una industrializzazione feroce; immagini molto forti che stupiscono vista la produzione (Cina) ed il genere, tuttavia il film nasce come progetto dichiaratamente commerciale ed infatti subito dopo assistiamo ad una sequenza molto esilerante alla Chow dove no-sense e grottesco si amalgamano alla perfezione: un gruppo di giovani visita uno sgangherato museo oceanografico gestito da un tipo buffamente losco.
Come già scritto in precedenza siamo lontani dal capolavoro e sicuramente la sceneggiatura non aiuta presentando un plot troppo lineare; la successione di alcuni avvenimenti è assolutamente scontata ed un po' banale, tipica delle più classiche romantic comedy ma non dimentichiamoci che al timone del progetto troviamo il genio della commedia hongkonghese Stephen Chow ed ecco che una "classica" sequenza dove i due protagonisti si stanno innamorando, esce fuori l'elemento scatologico (uno dei tanti marchi di fabbrica del regista) con la coppia che nel momento di massimo climax (stanno per baciarsi) rimettono l'anima per aver mangiato una quantità esagerata di pollo allo spiedo seguito da una serie di giri in giostre molto movimentate.
Riguardo la regia Chow ripropone a tratti il suo stile brioso con movimenti di macchina elaborati che seguono le vicessitudini grottesche dei suoi "eroi"; Chow inoltre si è dovuto confrontare con la CGI, con la quale ha sempre avuto un rapporto anticonvezionale ed infatti in determinati frangenti assistaimo ad effetti visivi volutamente fumettosi (un po' stranianti per la verità).
Chow inoltre si è occupato della composizione del cast a partire dalla giovane protagonista Lin Yun, cinese classe 1996 selezionata da lui stesso dopo un'estenuante selezione (oltre 120000 ragazze si sono proposte per il ruolo), mentre il co-protagonista è stato affidato a Deng Chao attore e cantante molto noto in patria (visto in un piccolo ruolo in Detective dee e il mistero della fiamma fantasma di Tsui Hark: //www.filmtv.it/film/43123/detective-dee-e-il-mistero-della-fiamma-fantasma/recensioni/818338/#rfr:film-43123).
Tuttavia la genialità di Chow si trova nella scelta dei personaggi minori alquanto grotteschi, che ci regalano sequenze esileranti ed idiote (nel senso buono); si tratta di brevissimi camei e Chow per non rischiare nulla si porta dietro vecchi amici e collaboratori, quasi tutti hongkonghesi come ad esempio Tenky Tin Kai-man (il gestore del museo oceanico), Lam Tze-Chung (tecnico che lavora per Liu Xuan), Chiu chi-ling (un sireneto anzianotto bello agguerrito).
Menzione d'onore per Lee Sheung Ching, uno dei due poliziotti, insieme a Wen Zhang che ascoltano il protagonista dopo essere stato rapito dalle sirene, sequenza estremamente comica.
Continuando con i camei arriviamo al collega Tsui Hark, una sorta di atto di riconoscenza dal momento che Hark l'anno successivo ha diretto il seqeul di Journey To The West del 2013 che vedeva in cabina di regia propio Stephen Chow.
Piccola curiosità: non manca l'omaggio/citazione a Bruce Lee, idolo indiscusso di Stephen Chow.
Film divertente da vedere, adatto anche a chi non conosce la commedia di Stephen Chow; in Cina ha spopolato diventando uno dei maggiori incassi della storia del cinema locale [attualmente (28 Maggio 2019) è al 6° posto].
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