Regia di Romeo Costantini vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Dario Paccino (Il diario di un provocatore, uscito nel 1977) con un soggetto dello stesso scrittore e una sceneggiatura del regista Romeo Costantini, Una notte di pioggia - noto anche come L'uomo della guerra possibile - è l'opera prima e contemporaneamente la penultima per Costantini, già da lungo tempo sceneggiatore, interprete e anche scenografo in produzioni minori del cinema nostrano (la sua seconda regia sarà Scene di Boheme, del 1990). Mancano il ritmo, la giusta tensione e la verve necessaria a rendere coesa una trama fatta di fantapolitica, ma neppure troppo distante dalla realtà quotidiana, un atto di denuncia implicito, ma non troppo verso quella che verrà poi definita la 'proliferazione del nucleare'; film di sicuro impegno, ma anche di intrattenimento, nel quale i giochi di potere e gli elementi misteriosi dovrebbero farla da padroni nello svolgimento della storia. Così purtroppo non è, a discapito di una confezione esteticamente molto ben rifinita e di una regia che lascia ben sperare in Costantini (come abbiamo visto, invano); tutto questo va detto constatando anche la mancanza di nomi di richiamo sulla locandina: gli interpreti principali: Adriana Falco, Sergio Bruzzichini, Paulo Cesar Pereio, Graziella Galvani, Cesare Di Vito. Girato nel 1979, il lavoro vide la luce solamente un lustro più tardi, passando anche - silenziosamente, invero - sugli schermi del Festival di Venezia. 3,5/10.
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