Siamo nella primavera del 1978. Il giornalista americano David Raybourne, a Roma per lavoro, è conquistato dall'idea di scrivere un libro sul terrorismo italiano. Per questo le sue frequentazioni, indirizzate alla raccolta di materiali e testimonianze, si fanno sempre più pericolose. Da una parte gli ambienti sovversivi lo considerano un provocatore, dall'altro la polizia lo guarda come un terrorista. Ricostruzione confusa e superficiale di un periodo tristemente importante della nostra storia più recente. Un passo falso nella filmografia di un regista non senza meriti ("Va' e uccidi"). Nella parte di una fotoreporter sexy c'è pure Sharon Stone.
un pasticcio che fa' venire fuori un ritratto confuso e poco credibile degli anni di piombo italiani.troppo didascalico,senza alcun mordente ed inutilmente azionistico.poca roba.
Il terrorismo italiano (con particolare riferimento al 1978, anno del rapimento di Moro) visto da Hollywood. Il che significa sparatorie, giornalisti che fanno a botte con gli autonomi, fotoreporter americane valorose, professori collusi e sospette spie, e ancora sparatorie e non si sa chi spara a chi, perché qualcuno ha tradito, anche se non si sa come e perché. A un certo punto… leggi tutto
Sciaguratissimo tentativo di descrivere gli anni di piombo in Italia e il sequestro Moro, dal punto di vista americano, con l'aggravante che a dirigerlo e' un regista bravo e serio, che ha dato il meglio di se negli anni 60', girando spesso film con tematiche politiche. Purtroppo gli 80' e i 90' erano anni in cui Frankenheimer lavorava solo ed esclusivamente per motivi di botteghino, come…
Allora comincio a vedere questo film sapendo che è firmato Frankenheimer. Mi ritrovo a vedere un film abbastanza assurdo su presunte loggie delle Brigate Rosse, su dei giornalisti e fotoreporter americani che indagano sui i brigatisti e adirittura anticipano il rapimento di Moro. Tutto intriso nel sangue, nella violenza, nel triangolo amoroso con Golino e Stone e nel caos incredibile…
Ero incuriosito da questo film di Frankenheimer che almeno sulla carta imbastiva un thriller sullo sfondo del terrorismo in Italia nell'imminenza del rapimento di Aldo Moro. Un punto di osservazione esterno interessante (sempre sulla carta) da vedere.
Mai scelta fu più disgraziata perchè se questo film non è il peggiore di questo regista in senso assoluto, sicuramente il…
Il terrorismo italiano (con particolare riferimento al 1978, anno del rapimento di Moro) visto da Hollywood. Il che significa sparatorie, giornalisti che fanno a botte con gli autonomi, fotoreporter americane valorose, professori collusi e sospette spie, e ancora sparatorie e non si sa chi spara a chi, perché qualcuno ha tradito, anche se non si sa come e perché. A un certo punto…
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è finito…
Un film impressionante, per il ritmo, l'azione, l'erotismo soffuso, la classe di Sharon, la napoletanità della Golino che con SCAMARCIO RICCARDO gioca ai CAVALLI MARCI, e per la bellezza dei paesaggi, per la…
Quando il cinema americano decide di dedicarsi alla storia politica italiana,
9 volte su 10 e'un disastro.Questo film ne e'un esempio classico.Tratto da un
oscuro romanzo e sceneggiato malissimo,vede alla regia un grande della hollywood che fu,qui impegnato in una impresa proibitiva,che infatti perde
miseramente.Mai avvincente,spesso didascalico,sempre noioso.Attori spesso…
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un pasticcio che fa' venire fuori un ritratto confuso e poco credibile degli anni di piombo italiani.troppo didascalico,senza alcun mordente ed inutilmente azionistico.poca roba.
commento di superficie 213