Durante la Settimana Santa, nel decimo secolo. Esecuzioni di condanne a morte; la favorita di un re che spera in un figlio maschio; una ragazzina monacata in cambio di una macina; un re libertino in attesa della morte, attorniato dai suoi bastardi; un monaco che registra i defunti ma che muore ignorato da tutti; due sposini spiati nell'intimità. Intanto, si susseguono i riti della Passione.
Note
Pupi Avati realizza un film insolito (per lui e per il cinema italiano), "forte" e concettoso, mistico e feroce, affascinante per la sua complessità tematica e per la resa in immagini; coraggioso per la scelta anticommerciale: la sua opera migliore.
Stile documentaristico su un epoca poco conosciuta,realistico per l'ambientazione ma anche perchè si vede che la gente non è felice,e come potrebbe sotto il pesante giogo della Chiesa Cattolica zeppa di riti pagani e superstizioni?
Un film complesso ed affascinante, difficile da digerire, ma interessante. Non mi ha conquistato del tutto, ma le tematiche affrontate mi hanno comunque interessato.
secondo pupi avati è meglio tornare all'epoca dei barbari, che uccidevano senza pietà, piuttosto che vivere in questo mondo. se questa è la giusta interpretazione, c'è da preoccuparsi parecchio.
Pupi Avati è un regista serio e, nel parlare del film, considererò fortemente attendibile la ricostruzione storica descritta, circoscritta in un periodo ben determinato: la settimana santa del 926 d.c.. E’ uno spaccato variegato e vivo delle condizioni di vita di un piccolo feudo, in ambiente montano, ostile, sia da parte dei servi della gleba, sia del clero, sia della casata… leggi tutto
Angeli e boia, suore e guerrieri, signorotti e streghe: la varietà del fitto intreccio di storie di Magnificat rappresenta fedelmente il caos che dominava le vite terrene in quel 926, anno in cui la religione era ancora contaminata pesantemente, se non dominata addirittura, dalla superstizione. Come un Decameron (tre secoli prima) privo di ironia ed erotismo: una violenta tragedia. Avati… leggi tutto
Il Pupi Avati parrocchiale e ciellino che conosciamo comincia da questo film-manifesto: il Medioevo come periodo di profondi contrasti, di grandi santi e grandi peccatori; l’importanza di mantenere sempre e comunque una fede imperturbabile e un animo semplice, al resto ci penserà Dio. Quasi luterano nel suo integralismo. leggi tutto
Addentrarsi nelle ricostruzioni di precedenti periodi storici è per tutti i registi un compito arduo, affrontato con risultati non sempre convincenti. E' il caso di questo film del maestro Pupi Avati, appesantito da dialoghi spesso incomprensibili, da un concatenarsi di storie su piani paralleli non sempre di facile lettura, e da un certo gusto del macabro che però trovava…
ALTO MEDIOEVO (dalla caduta dell' ìimpero romano - 476 - all'anno mille, convenzionalmente).
Film che ne trattino ce ne sono stati tanti, in questa playlist "snella" ne elenco undici*, i pochi che amo…
"Pupi Avati si muove con semplicità e rigore in un mondo pervaso dalla crudeltà e dalla paura." (Pino Farinotti)
Una voce off (che ci accompagnerà durante tutto il film) introduce alcune vicende molto macabre che si incrociano in una settimana santa di secoli fa, protagonisti un boia e il suo nuovo assistente (dopo la morte del…
Nel decimo secolo dopo Cristo, si alternano le vicende di un condannato a morte, di una ragazza che si fa monaca, di due giovani sposi ecc.
Magnificat è un film indubbiamente ben fatto e ben curato, ricco di bei momenti, intelligente per come mostra il misticismo medievale e con qualche istante di poesia. Tuttavia non l'ho amato appieno a causa della sua lentezza, che a tratti me lo…
Ci sono film conosciutissimi, amati dalla critica e dal pubblico, osannati dai cinefili e anche dagli spettatori occasionali, premiati dal box office e dai festival, film che vengono riprogrammati in continuazione sui…
La parlata strascicata, quel viso paffuto e spesso (volutamente) inebetito gli sono valsi ruoli sostanzialmente sempre similari. Ma prima di finire come… segue
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Commenti (7) vedi tutti
Mia madre mi disse" guardalo si vedono delle scene di torture toste".. ehhh?? Una rottura di coglioni.. nessuna scena spaventosa Voto 0
commento di PepsinaUna Pasqua da incubo in un tempo lontano!!!
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Ben fatto e ben curato, ma a tratti davvero lento.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiStile documentaristico su un epoca poco conosciuta,realistico per l'ambientazione ma anche perchè si vede che la gente non è felice,e come potrebbe sotto il pesante giogo della Chiesa Cattolica zeppa di riti pagani e superstizioni?
commento di wang yuUn film complesso ed affascinante, difficile da digerire, ma interessante. Non mi ha conquistato del tutto, ma le tematiche affrontate mi hanno comunque interessato.
commento di supadanyil film scorre lento ,a volte confuso e non lascia, secondo me, alcuna traccia. Da dimenticare
commento di EsseBisecondo pupi avati è meglio tornare all'epoca dei barbari, che uccidevano senza pietà, piuttosto che vivere in questo mondo. se questa è la giusta interpretazione, c'è da preoccuparsi parecchio.
commento di carpa